La crisi dell’arbitraggio italiano: Rocchi e le sue “visioni”
Gianluca Rocchi, commissario tecnico degli arbitri, si è trovato a fronteggiare una situazione critica dopo l’ultimo weekend di serie A, caratterizzato da decisioni discutibili e controversie di vario genere. In particolare, il focus è stato sull’episodio che ha coinvolto il portiere del Milan Maignan e l’attaccante della Lazio Castellanos durante la partita. Tuttavia, anziché offrire una presa di posizione netta su quanto accaduto, Rocchi ha sorprendentemente optato per un approccio enigmatico, affermando che la decisione del rigore era incerta e poteva pendere da entrambe le parti: “rigore? 50 e 50, si può dare e non si può dare”. Questo atteggiamento ambiguo non solo ha gettato ulteriore ombra sull’episodio in questione, ma ha anche sollevato dubbi sulla coerenza e l’obiettività del corpo arbitrale.
La polemica del presidente del Napoli contro Dazn
Nel frattempo, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha scatenato una polemica contro il servizio di streaming Dazn, decidendo di vietare le interviste ai giocatori del club. Il motivo di tale mossa radicale è da ricercarsi nella sua opposizione al rinnovo dei diritti televisivi a favore delle pay-tv, con una particolare attenzione rivolta verso Sky. La decisione di De Laurentiis è stata motivata anche dall’orario inusuale scelto da Dazn per trasmettere la partita Napoli-Atalanta il 30 marzo alle 12:30, una scelta dettata dagli anticipi necessari in vista delle semifinali di Coppa Italia. Un ulteriore elemento da considerare è stata la breve finestra di preparazione concessa al tecnico del Napoli, Calzona, reduce dagli impegni con la nazionale e costretto a preparare la sfida con Gasperini in tempi ristretti a causa del calendario fitto di appuntamenti. La richiesta del Napoli di spostare la partita al lunedì di Pasquetta è stata respinta per motivi di calendario, con la Coppa Italia in programma il mercoledì successivo.
Il rifiuto di adempiere alle clausole contrattuali con Dazn espone il Napoli al rischio di azioni legali e possibili conseguenze finanziarie. Nonostante ciò, De Laurentiis sembra essere consapevole delle implicazioni della sua decisione, affermando in privato che “ogni rivoluzione ha un prezzo da pagare”. Questo ennesimo conflitto mette in luce le tensioni esistenti nel panorama calcistico italiano e solleva interrogativi sulla gestione delle controversie all’interno della Lega di Serie A, che rischia di trovarsi nuovamente al centro di polemiche e imbarazzi.