D’Amore e il suo amore incontenibile per il Napoli
Marco D’Amore, noto attore napoletano, ha dimostrato ancora una volta la sua passione sfrenata per il Napoli, questa volta durante un episodio alquanto singolare. Dopo il gol di Raspadori, durante una serata trascorsa in un ristorante ad Ancona, l’attore e tifoso azzurro è stato addirittura cacciato dal locale a causa della sua esuberante esultanza. “Sono malato del Napoli. Domenica sera siamo andati ad Ancona e Jesi per fare il saluto in sala e poi siamo corsi in un ristorante ma ci hanno cacciato, perché quando ha segnato Raspadori ci siamo scatenati”, ha dichiarato D’Amore, evidenziando il suo attaccamento viscerale alla squadra partenopea.
Un legame profondo con il Napoli
Questo episodio non fa che confermare il legame profondo e intenso che lega Marco D’Amore alla squadra del cuore. L’attore ha raccontato un aneddoto precedente, avvenuto durante il primo film realizzato con Servillo, evidenziando come la sua passione per il Napoli possa scatenare reazioni estreme. “Mi vergogno di me stesso, una signora si è girata e ha detto di mandarci via perché non ne potevano più, ma avevo già un precedente. All’epoca del primo film fatto con Servillo “Una vita tranquilla” ero in Germania ed era il giorno del famoso 3-2 a Torino con la doppietta di Hamsik e il ristoratore mi ha tirato i piatti dietro. Ho fatto saltare il tavolo e mi sono buttato a terra dopo il gol di Datolo”, ha raccontato l’attore, mettendo in luce la sua reazione istintiva e passionale di fronte alle gesta della sua squadra del cuore. Il rapporto di D’Amore con il Napoli è così intenso che, secondo le sue stesse parole, dopo la partita con l’Udinese dell’anno scorso ha esultato piangendo. “Idealmente vincere lo scudetto ha significato rivivere la festa con mio nonno e mio padre quando avevo nove anni. I caroselli in strada, quella gioia che da troppo tempo non sentivo e il Napoli riesce a far vivere legando anche certi ricordi”, ha affermato l’attore, sottolineando l’importanza emotiva che la squadra azzurra ha nella sua vita. D’Amore si è anche soffermato sul potenziale cinematografico di certi momenti legati al Napoli, sottolineando la possibilità di raccontare storie affascinanti legate alla passione sportiva e alla figura di mister Calzona. “Forse ci sarebbe da scrivere un film su mister Calzona se le cose andassero come speriamo, perché confrontarsi con una piazza così importante, arrivare da terzo allenatore come forse solo gli outsider sanno fare mangiandosi le possibilità con fame, desiderio e ossessione è un favola interessante da raccontare e speriamo di poterlo fare tra undici partite dicendo ‘alla fine quello meno titolato e considerato ci ha portato dove sogniamo’”, ha concluso D’Amore, evidenziando il potenziale narrativo e emozionale che il calcio e la passione per una squadra come il Napoli possono generare.