Dai ministri ai Vip spiati: le indagini del pm anti mafia sul calcio
Scandalo e polemiche si accavallano nel mondo dello sport e della politica a seguito delle rivelazioni emerse dalle indagini del pm anti mafia sulla gestione dei dati sensibili nel settore calcistico italiano.
Accessi contestati e dossier pre-investigativi: il caso Striano
Le indagini hanno messo in luce una serie di accessi contestati da parte del finanziere Pasquale Striano, i quali sembrerebbero coincidere con fatti di cronaca di rilevanza nazionale. Secondo la procura di Perugia, diversi di questi accessi non avevano alcun legame con le attività istituzionali di Striano, portando così a sospetti di un uso improprio dei database statali a sua disposizione. In particolare, sono emersi collegamenti con numerosi esponenti del governo e personaggi famosi, tra cui ministri e figure di spicco come Fedez e Andrea Agnelli.
Il flusso di informazioni ottenute illegalmente sembra dirigersi verso una rete mediatica, con dati che finivano direttamente a giornalisti per la pubblicazione su vari quotidiani. La procura ipotizza che queste azioni non siano riconducibili a legittime attività investigative, bensì possano configurare un illecito concorso in reato da parte dei giornalisti coinvolti.
Le indagini su Laudati e i dossier pre-investigativi
Parallelamente alle vicende legate a Striano, emergono ulteriori interrogativi legati alle attività del pm Antonio Laudati e alle indagini da lui sollecitate o avviate. La procura di Perugia ha evidenziato quattro casi in cui sarebbero stati abusivamente consultati database sensibili per la creazione di dossier pre-investigativi, tra cui quello riguardante il presidente della Figc, Gabriele Gravina.
In particolare, un caso ha destato scalpore per le presunte manipolazioni di informazioni da parte di Laudati, che avrebbe simulato il ricevimento di dati sensibili da un’altra procura, al fine di mettere in atto azioni investigative non autorizzate. L’ipotesi di dossier pre-investigativi sembra evidenziare un uso distorto delle risorse istituzionali a fini personali o di interesse.