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Acerbi e il gesto controverso ai tifosi della Roma
Francesco Acerbi, difensore centrale dell’Inter, si trova al centro di un’indagine federale a seguito di un gesto polemico indirizzato ai tifosi della Roma durante una partita. Dopo aver segnato un gol e fronteggiato insulti pesanti dagli spalti, Acerbi ha reagito rivolgendo un dito medio verso la Tribuna Montemario. Questo gesto, oltre a suscitare polemiche, ha violato il codice di giustizia sportiva federale, che enfatizza valori come lealtà e correttezza nei comportamenti.
La reazione controversa e le possibili conseguenze
La procura federale ha avviato un’indagine per valutare la condotta di Acerbi e potenzialmente contestargli la violazione dell’articolo 4, che richiede comportamenti etici da parte dei tesserati. Nonostante gli insulti ricevuti, agli atleti è richiesto di mantenere un comportamento rispettoso e professionale, evitando di scendere al livello degli insulti. Le foto del gesto di Acerbi sono finite sulla scrivania del procuratore federale Chiné, che considererà anche le circostanze che hanno portato alla reazione del calciatore.
Francesco Acerbi è atteso in procura per un’audizione che potrebbe delineare il suo futuro disciplinare. L’opzione del patteggiamento potrebbe ridurre eventuali conseguenze, come una squalifica di una o due giornate. In passato, calciatori coinvolti in gesti provocatori hanno spesso ammesso la responsabilità, optando per sanzioni pecuniarie anziché squalifiche. Ad esempio, l’ex calciatore della Roma Zaniolo ha affrontato una situazione simile durante festeggiamenti post-partita.
La posizione di Inzaghi e le implicazioni del caso
Al di fuori della vicenda diretta con Acerbi, non sembrano esserci provvedimenti in arrivo per l’allenatore dell’Inter, Inzaghi. Dopo la partita, il giocatore Bastoni ha rivelato dettagli su una presunta comunicazione via videochiamata tra Inzaghi e la squadra durante l’intervallo. Tuttavia, secondo l’articolo 21 del codice federale, i tecnici squalificati non possono avere alcun coinvolgimento attivo durante le partite, compresa la direzione della squadra o l’assistenza nei momenti cruciali.
Gli ispettori stanno valutando se Inzaghi abbia effettivamente violato le regole, considerando che non si è recato negli spogliatoi durante la partita. Resta da chiarire se la comunicazione avvenuta tramite lo staff tecnico possa costituire una violazione delle norme in vigore. La situazione si complica ulteriormente alla luce delle dichiarazioni contrastanti, creando incertezza sulle possibili implicazioni legali del coinvolgimento di Inzaghi.