Dani Alves in tribunale: la sua versione dei fatti
Dani Alves, celebre ex calciatore del Barcellona, si è recentemente trovato al centro di un processo legale che ha scosso l’opinione pubblica. Dopo un lungo interrogatorio, Alves ha preso la parola per difendersi dalle accuse mossegli. Ha raccontato di una serata trascorsa con amici, in cui il consumo di alcol è stato significativo. “Abbiamo bevuto 5 bottiglie di vino e una bottiglia di whisky. Più o meno ho bevuto 1 bottiglia e mezza di vino e diversi bicchieri di whisky. Usciti dal ristorante siamo andati a Nuba e abbiamo fatto un giro di Gin tonic. Per arrivare lì, siamo andati in macchina. Bruno guidava, perché avevo bevuto molto e non potevo guidare”.
La ricostruzione della serata secondo Alves
Durante il processo, Alves ha risposto alle domande sia della difesa che dell’accusa, offrendo la sua versione dei fatti. Ha descritto l’atmosfera in discoteca e il suo coinvolgimento con una delle donne presenti quella sera. “Io e la denunciante abbiamo cominciato a ballare più vicini, ci siamo divertiti, ci siamo divertiti tutti. Lei ha cominciato a ballare più vicino a me, a ‘twerkarmi’, abbiamo cominciato a toccarci le parti intime. Lei ha cominciato a toccarmi. Quando mi ha toccato, ho pensato che ci fosse attrazione sessuale e le ho parlato per poter andare in bagno. Non ho dovuto insistere”.
Alves ha proseguito raccontando i dettagli dell’interazione avuta con la donna in questione durante la serata. “Abbiamo iniziato a baciarci. Lei ha cominciato a togliermi i pantaloni, io l’ho aiutata. Mi sono seduto sulla tavoletta del water e lei si è inginocchiata per darmi Fellatio. Sono rimasto seduto per un po’, poi mi sono alzato solo per non eiaculare addosso. Dopo la Fellatio, che è stato praticamente tutto il tempo che siamo stati in bagno, poi me ne sono andato perché non volevo ci vedessero uscire insieme dal bagno”.
Le variazioni nella narrazione di Alves
Durante l’inchiesta e il processo, Alves ha cambiato più volte la sua versione dei fatti, inizialmente negando l’accaduto per poi spiegare che lo avrebbe fatto per proteggere il rapporto con la moglie. Ha dichiarato: “Quello che ho dichiarato adesso è identico a quanto ho dichiarato nel secondo comunicato. Nel primo non ho menzionato la Fellatio perché pensavo mia moglie non potesse perdonarmi”. Tuttavia, l’ex calciatore ha ammesso di aver pagato un risarcimento alla presunta vittima quando si è trovato in una situazione finanziaria difficile. “Quando ho pagato il risarcimento ad agosto ero praticamente rovinato. Avevo solo 50.000 euro sul conto e avevo un debito con l’erario di mezzo milione di euro”.
Resta ora da attendere la sentenza finale, ma Alves rischia grosso. Secondo quanto riportato da fonti giornalistiche, il procuratore ha chiesto nove anni di prigione per il brasiliano e il versamento di 150.000 euro alla presunta vittima. La vicenda di Dani Alves in tribunale ha destato scalpore e attirato l’attenzione dei media, rimanendo al centro di un acceso dibattito pubblico.