![AirVPN lascia l'Italia a causa di Piracy Shield: le restrizioni e le preoccupazioni 1 20240207 162627](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240207-162627.webp)
AirVPN lascia l’Italia a causa di Piracy Shield
AirVPN, nota società italiana che fornisce servizi di Virtual Private Network, ha preso una drastica decisione a seguito dell’introduzione del Piracy Shield da parte di AGCOM. Questa piattaforma antipirateria automatizzata ha l’obiettivo di contrastare gli stream pirata e i siti che li diffondono, costringendo AirVPN a interrompere le attività nel proprio Paese d’origine.
Le nuove restrizioni e le motivazioni di AirVPN
Dal 19 febbraio, AirVPN imporrà a ogni nuovo utente di dichiarare di non risiedere in Italia, rendendo la registrazione e gli acquisti geolocalizzati per escludere gli indirizzi IP italiani. La società ha chiarito che la decisione è legata alle restrizioni imposte dal Piracy Shield, che richiede il blocco degli IP pirata non solo ai provider, ma anche ai servizi DNS pubblici e agli operatori VPN presenti sul mercato italiano.
AirVPN ha spiegato che le restrizioni previste sono eccessive sia dal punto di vista economico che tecnico, inoltre, minacciano le prestazioni del servizio e la missione stessa dell’azienda. L’assenza di un controllo giurisdizionale o da parte di AGCOM rischia di aprire la strada a blocchi indiscriminati senza possibilità di verifica da parte delle autorità competenti.
Le preoccupazioni di AirVPN e le implicazioni delle nuove regolamentazioni
Secondo AirVPN, le nuove regolamentazioni potrebbero portare a interferenze con i diritti fondamentali, data l’enorme potere concesso alle entità private autorizzate a compilare le lista di blocchi, senza alcuna supervisione esterna. Questo scenario rischia di compromettere il principio di controllo da parte delle autorità competenti e di aumentare il rischio di errori senza conseguenze per le parti responsabili.