Le origini segrete di The Quarry: tra Sony, Google e 2K
Un intricato percorso di sviluppo, fatto di alleanze e separazioni, ha segnato la storia di quello che avrebbe dovuto essere il seguito dell’acclamato videogioco Until Dawn. Una nuova luce è stata gettata su questo capitolo mancato grazie a informazioni inedite, emerse da un report di Time Extension, che svelano il destino di un progetto altamente atteso dai fan e le dinamiche dietro le quinte tra la software house Supermassive Games e i giganti dell’industria quali Sony, Google e 2K.
Secondo quanto rivelato, Supermassive Games aveva iniziato la lavorazione di un prototipo per Until Dawn 2 su commissione di Sony, ma la collaborazione non andò a buon fine, portando il team di sviluppo a cercare nuovi partner. La ricerca ha portato prima a Google, che per un periodo ha finanziato il progetto per la piattaforma Stadia, e successivamente a 2K, che ha effettivamente pubblicato il gioco, rinominato per l’occasione: The Quarry non è altro che Until Dawn 2 sotto altre vesti.
Un report svela il dietro le quinte
Il report di Time Extension, basato su un’investigazione condotta nel 2022, ha portato alla luce le testimonianze di sei dipendenti di Supermassive Games, che hanno condiviso dettagli sulle ragioni della mancata collaborazione con Sony e sui successivi sviluppi. Un dipendente ha dichiarato: “Il team di The Quarry era originariamente il team di Until Dawn 2 e lavorava con Sony che li ha praticamente pagati per realizzare questo prototipo. Poi, una volta terminato il prototipo, Supermassive si è girata e ha detto: ‘Ci guarderemo in giro per vedere se qualcun altro lo vuole'”. Questa decisione sembra essere stata decisiva per il deterioramento del rapporto con Sony.
Un altro dipendente ha confermato che The Quarry era in fase di sviluppo come Until Dawn 2, ma ha sottolineato che la rottura con Sony è avvenuta a causa della decisione di Supermassive di pubblicare la serie Dark Pictures su più piattaforme, un approccio multipiattaforma che non è stato ben visto dall’azienda giapponese: “Hanno bruciato i ponti con Sony rilasciando Dark Pictures su più piattaforme.”
La ricerca di nuovi orizzonti
La ricerca di nuovi partner ha portato Supermassive Games a stringere un accordo con Google per il finanziamento del progetto, come raccontato da uno dei dipendenti: “Alla fine è stata acquistata da Google, che l’ha finanziata per anni”. Tuttavia, il colosso della tecnologia ha poi deciso di chiudere la piattaforma Stadia, costringendo nuovamente Supermassive Games a cercare un nuovo editore.
Il passaggio di testimone da Google a 2K è stato determinante. La software house, non potendo più utilizzare il nome Until Dawn e i collegamenti diretti al gioco originale, ha dovuto reinventare il progetto, dando vita a The Quarry. Questo titolo, pur non essendo un seguito diretto, è stato accolto con entusiasmo sia dalla critica che dai giocatori, riuscendo a catturare lo spirito del predecessore nonostante le vicissitudini.
Il ritorno di Until Dawn
Dopo l’annuncio del ritorno di Until Dawn su PS5 e PC, molti appassionati si sono interrogati sulla possibilità di un immediato seguito. Sebbene un Until Dawn 2 ufficiale non sia mai stato realizzato, The Quarry offre agli appassionati un’esperienza che, per molti aspetti, rappresenta lo spirito e l’atmosfera del gioco originale. La riscoperta di Until Dawn ha quindi suscitato nuove curiosità e una rinnovata attenzione verso le produzioni di Supermassive Games.
Il viaggio tortuoso di Supermassive Games, dalle prime ideazioni di Until Dawn 2 fino alla pubblicazione di The Quarry, è emblematico delle complessità e delle sfide che i team di sviluppo affrontano nell’industria videoludica. La rivelazione di questi retroscena ha offerto ai giocatori una nuova prospettiva sul mondo dello sviluppo di videogiochi, un universo in cui le dinamiche commerciali e creativi si intrecciano in modo a volte imperscrutabile.
Foto Credits: Multiplayer.net