![Gli Anelli di Fumo dell'Etna: Spettacolare Fenomeno Cattura l'Interesse della NASA 1 20240423 193256 1](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240423-193256-1.webp)
Gli anelli di fumo dell’Etna catturano l’attenzione della NASA
Le immagini straordinarie degli anelli di fumo emessi dall’Etna, il gigante siciliano, hanno suscitato grande interesse non solo tra gli appassionati di fenomeni naturali ma anche in ambito scientifico internazionale. Il fotografo Dario Giannobile, originario di Siracusa, è riuscito a immortalare un momento unico che ha colto l’attenzione della NASA, rendendo la sua fotografia l’immagine astronomica del giorno. Questa rappresentazione visiva dell’Etna non è solo un trionfo dell’astrofotografia ma segna anche un punto di partenza per ricerche scientifiche approfondite.
L’immagine, scattata all’alba del 7 aprile, mostra più anelli di vapore che si elevano in un cielo adornato dalla luce rossa dell’alba e da una sottile falce di Luna. Questo spettacolo naturale, definito tecnicamente come “anelli di vortice vulcanico”, è il risultato di un processo geofisico che vede il vapore caldo spinto verso l’alto con forza, creando una serie di cerchi vaporosi di sorprendente stabilità. La dinamica di questo fenomeno è stata così affascinante da meritare la selezione come foto del giorno nell’ambito della rassegna Apod – Astronomy Picture of the Day della NASA.
Un ponte tra la Terra e Venere
La peculiarità e la bellezza delle eruzioni dell’Etna non sono le uniche ragioni di interesse. Infatti, il vulcano gioca un ruolo chiave in un progetto di ricerca che mira a esplorare le analogie tra i processi vulcanici terrestri e quelli di Venere. Un team di ricerca guidato da Piero D’Incecco, del’Inaf d’Abruzzo, si prepara a intraprendere una missione sull’Etna per raccogliere campioni di lava recentemente eruttata. L’obiettivo è confrontare questi campioni con quelli dei vulcani venusiani, in un tentativo di comprendere meglio il vulcanismo su Venere, un pianeta che recenti studi hanno confermato essere geologicamente attivo.
Le ricerche precedenti, compresa l’ultima missione Magellano su Venere, hanno rivelato un pianeta con un paesaggio dominato da vasti campi di lava e centinaia di vulcani. La sfida ora è decifrare il tipo di attività vulcanica e il passato geologico di Venere, utilizzando come modello i dati raccolti sull’Etna. «La comparazione spettrale tra i materiali vulcanici “giovani” dell’Etna e quelli venusiani ci aiuterà a classificare le lave eruttate in tempi recenti», ha dichiarato D’Incecco a Media Inaf.
Il progetto Avengers e il futuro della ricerca vulcanica
La ricerca sull’Etna e su Venere fa parte del progetto Avengers (Analogs for Venus’ Geologically Recent Surfaces), che si propone di studiare i vulcani attivi sulla Terra come modelli per comprendere meglio quelli su Venere. Questo progetto non solo mira a risolvere alcuni dei misteri del vulcanismo venusiano ma offre anche una nuova prospettiva sulla comprensione dei processi vulcanici in generale.
La ricerca futura, che includerà il campionamento e l’analisi delle eruzioni vulcaniche di lava fluida previste sui vulcani delle Hawaii, promette di ampliare ulteriormente la nostra conoscenza dei vulcani sia terrestri che extraterrestri. La collaborazione tra astrofisici, geologi planetari e vulcanologi sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare nello studio dei fenomeni geologici, aprendo nuove frontiere nella comprensione del nostro pianeta e dei suoi vicini nel sistema solare.
La missione sull’Etna e le successive ricerche rappresentano quindi un passo importante verso la decifrazione dei segreti del vulcanismo su Venere. Con l’ausilio delle immagini spettacolari fornite da astrofotografi come Dario Giannobile e il sostegno di istituzioni scientifiche di rilievo come l’Inaf e la NASA, gli scienziati sono più vicini che mai a svelare i misteri dei processi geologici che modellano i paesaggi sia sulla Terra che oltre.