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Clima: l’Ue si impegna per un taglio del 90% delle emissioni di gas serra entro il 2040
La Commissione Europea ha delineato un ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990. Questo obiettivo, definito come ‘l’opzione preferita’, è parte di un impegno più ampio per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La bozza di testo che include questo piano sarà presentata il 6 febbraio, come riportato da fonti ufficiali. Tale mossa si allinea alle raccomandazioni del comitato consultivo scientifico dell’Ue.
Progressi ambientali: focus sulle fonti energetiche pulite
Secondo le ultime analisi, nel 2023 l’Unione Europea ha raggiunto il livello più basso di emissioni di anidride carbonica dagli anni Sessanta. Grazie a un mix energetico più sostenibile, i 27 paesi membri sono riusciti a ridurre dell’8% le emissioni di CO2 legate ai combustibili fossili rispetto al 2022. Questi dati emergono da uno studio condotto dal Crea (Center for research on energy and clean air). La tendenza positiva dell’Unione Europea in termini ambientali ha subito una significativa accelerazione, seconda soltanto a quella registrata nel 2020 a causa della pandemia.
Il notevole calo delle emissioni nel 2023 è attribuibile per il 56% all’utilizzo di fonti energetiche meno inquinanti, in particolare il nucleare e le energie rinnovabili. L’incremento delle capacità di energia eolica e solare installate, insieme alla ripresa dell’idroelettrico dopo la stagione di siccità del 2022, ha giocato un ruolo chiave in questo successo, come sottolineato dal Crea. Nel 2023, l’Unione Europea è riuscita a diminuire del 25% le emissioni legate alla produzione di energia elettrica, oltre a quelle derivanti dal consumo energetico. Al contrario, altri settori hanno sperimentato un regresso del 4%.
Le emissioni di CO2 provenienti dall’estrazione del carbone si sono ridotte del 50% rispetto al 2015 e del 25% su base annua. Le emissioni legate al gas hanno registrato un calo dell’11%, mentre quelle derivanti dal petrolio, soprattutto nel trasporto, hanno subito una variazione del 2%. Il clima mite e le condizioni meteorologiche favorevoli del 2023 hanno contribuito a una diminuzione dell’8% nella domanda complessiva di energia, mentre le emissioni di gas serra legate al trasporto, stoccaggio e utilizzo industriale dell’elettricità sono crollate del 36%. ‘La riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, grazie agli investimenti nelle rinnovabili, porterà a una minore dipendenza dell’Ue da paesi come la Russia, il cui reddito derivante dall’esportazione di petrolio e gas è utilizzato per sostenere il conflitto in Ucraina,’ conclude il report.