Israele-Hamas, riprendono i negoziati dopo le accuse incrociate
Dovrebbero riprendere questa mattina al Cairo i colloqui per raggiungere una tregua a Gaza, dopo i segnali positivi della vigilia poi «gelati» da Hamas che ha stoppato qualsiasi accordo senza il ritiro completo dei militari israeliani dalla Striscia, accusando il leader israeliano Benjamin Netanyahu di ostacolare l’intesa per motivi personali.
La posizione di Hamas
Ieri i mediatori del Qatar, dell’Egitto e degli Stati Uniti hanno incontrato una delegazione di Hamas al Cairo e una fonte di Hamas vicina ai negoziati ha detto che oggi ci sarà «un nuovo ciclo» di colloqui. Ciascuna parte ha incolpato l’altra per lo stallo dei negoziati.
La risposta di Israele
Dall’altra parte, un alto funzionario israeliano aveva detto in precedenza che Hamas «sta ostacolando la possibilità di raggiungere un accordo» rifiutandosi di rinunciare alla sua richiesta di porre fine alla guerra. Nonostante mesi di tentativi della diplomazia, i mediatori non sono riusciti ad arrivare a una nuova tregua come quella di una settimana che ha permesso il rilascio di 105 ostaggi lo scorso novembre in cambio di detenuti palestinesi nelle carceri di Israele.
Le prospettive future
Nonostante le difficoltà, i negoziatori continuano a lavorare per trovare una soluzione. Secondo fonti diplomatiche, gli sforzi sono concentrati sulla creazione di una base di fiducia reciproca che possa portare a un cessate il fuoco duraturo. Gli Stati Uniti, in particolare, hanno sottolineato l’importanza di un approccio graduale che preveda il rilascio progressivo degli ostaggi e il ritiro delle truppe israeliane in cambio di garanzie di sicurezza da parte di Hamas.
L’impatto umanitario
Mentre i colloqui proseguono, la situazione umanitaria a Gaza rimane critica. Le organizzazioni umanitarie hanno lanciato l’allarme sulla mancanza di risorse essenziali, come cibo, acqua e medicinali. Secondo l’OMS, gli ospedali sono al collasso e non riescono a far fronte all’afflusso continuo di feriti.
Il ruolo dei mediatori
I mediatori internazionali, in particolare Stati Uniti, Qatar ed Egitto, giocano un ruolo cruciale nel tentativo di porre fine al conflitto. La loro capacità di influenzare entrambe le parti è essenziale per il successo dei negoziati.
Conclusioni provvisorie
Mentre i negoziati continuano, la speranza di una tregua duratura rimane fragile. Le accuse reciproche e le condizioni rigide poste da entrambe le parti complicano il raggiungimento di un accordo. Tuttavia, la pressione internazionale e l’urgenza di alleviare la sofferenza umanitaria potrebbero spingere i negoziatori a trovare un compromesso.