Ucraina, la ritirata di Kiev: fortificazioni dietro la linea del fronte
La guerra in Ucraina continua a evolversi con una dinamica preoccupante. Da un lato, Kiev è costretta a ritirarsi e a costruire nuove fortificazioni lungo la linea del fronte, mentre dall’altro la Russia dimostra una crescente potenza militare. Le forze ucraine, in inferiorità numerica, stanno affrontando una situazione critica, soprattutto nella zona di Avdiivka.
Combattimenti intensi tormentano le campagne circostanti e la ritirata ucraina prosegue sotto il fuoco costante delle truppe russe. Quasi tre mesi dopo la caduta della strategica città di Avdiivka, Kiev si trova ancora alle prese con una carenza di truppe e munizioni. ‘La Russia conquista posizioni sul campo di battaglia, Kiev è ancora alle prese con una carenza di truppe e munizioni,’ scrive l’Independent.
Le nuove fortificazioni ucraine
Le forze ucraine stanno ora correndo per costruire più fortificazioni difensive in luoghi lungo la linea del fronte lunga circa 1.000 chilometri. La ‘morsa’ per l’Ucraina si è stretta ulteriormente dopo che la Russia mercoledì ha inaugurato una mostra in cui sono esibiti oltre 30 veicoli militari catturati dall’Ucraina, inclusi quelli di fabbricazione statunitense e britannica.
Attacchi continui e devastazioni
Le immagini e i video pubblicati online mostrano fiamme e nubi di fumo che inghiottono gli edifici, con i vigili del fuoco che puntano gli idranti sulle aree ancora in fiamme. La maggior parte della zona era devastata. Ma le criticità sono molte altre, a cominciare dall’assoluta mancanza di sicurezza nella ritirata.
Nuovi attacchi e feriti
Dopo una serie di attacchi con droni e missili condotti nella notte scorsa dai russi, quattro persone, tra cui un bambino, sono rimaste ferite. Lo hanno riferito le autorità locali, secondo cui il più grande incendio è scoppiato in un magazzino e si è esteso su un’area di circa 3.000 metri quadrati.
Sanzioni e misure punitive
Con un ampio pacchetto annunciato dal Dipartimento del Tesoro Usa, Washington ha preso di mira quasi 300 entità in Russia, Cina e altri Paesi accusati di sostenere l’invasione del presidente Vladimir Putin. Le sanzioni mirano a colpire le aziende che aiutano Mosca ad acquisire armi per la sua guerra in Ucraina.