Israele-Hamas: Riprendono i Negoziati al Cairo tra Accuse e Speranze di Tregua
Dovrebbero riprendere questa mattina al Cairo i colloqui per raggiungere una tregua a Gaza, dopo i segnali positivi della vigilia poi «gelati» da Hamas. Il movimento palestinese ha stoppato qualsiasi accordo senza il ritiro completo dei militari israeliani dalla Striscia, accusando il leader israeliano Benjamin Netanyahu di ostacolare l’intesa per motivi personali.
Proposte di Tregua e Scambio di Ostaggi
I negoziatori di Usa, Qatar ed Egitto stanno cercando da mesi di fermare la guerra in corso, proponendo una pausa di 40 giorni nei combattimenti e lo scambio degli ostaggi israeliani con prigionieri palestinesi. Questi dettagli sono stati diffusi dai media britannici, aggiungendo un ulteriore livello di complessità ai già delicati negoziati.
Ieri i mediatori del Qatar, dell’Egitto e degli Stati Uniti hanno incontrato una delegazione di Hamas al Cairo. Una fonte di Hamas vicina ai negoziati ha confermato che oggi ci sarà «un nuovo ciclo» di colloqui. Ciascuna parte ha incolpato l’altra per lo stallo dei negoziati, complicando ulteriormente la possibilità di raggiungere un accordo.
Accuse Incrociate tra Hamas e Israele
Un alto funzionario di Hamas ha ribadito ieri sera che il gruppo «non avrebbe accettato in nessuna circostanza» una tregua che non includesse esplicitamente la fine completa della guerra, incluso il ritiro di Israele da Gaza. Questo funzionario, che ha chiesto di restare anonimo, ha condannato gli sforzi israeliani per ottenere un accordo sul rilascio degli ostaggi «senza collegarlo alla fine dell’aggressione a Gaza». Ha anche accusato Netanyahu di «ostacolare personalmente» gli sforzi per raggiungere una tregua a causa di «interessi personali».
Dall’altra parte, un alto funzionario israeliano aveva detto in precedenza che Hamas «sta ostacolando la possibilità di raggiungere un accordo» rifiutandosi di rinunciare alla sua richiesta di porre fine alla guerra. Nonostante mesi di tentativi della diplomazia, i mediatori non sono riusciti ad arrivare a una nuova tregua come quella di una settimana che ha permesso il rilascio di 105 ostaggi lo scorso novembre in cambio di detenuti palestinesi nelle carceri di Israele.
La Prospettiva di un Nuovo Attacco a Rafah
Il funzionario israeliano ha detto che una delegazione sarà inviata al Cairo solo se ci saranno segnali positivi sul quadro proposto. Tuttavia, sulle trattative pesa la prospettiva di un prossimo attacco israeliano a Rafah, dove secondo l’OMS si rifugiano 1,2 milioni di palestinesi provenienti dal Nord della Striscia, quasi metà dell’intera popolazione del territorio palestinese.
Le tensioni restano alte e la popolazione civile continua a soffrire le conseguenze di un conflitto che sembra non avere fine. La comunità internazionale osserva con apprensione, sperando in una soluzione che possa portare almeno a una tregua temporanea e al rilascio degli ostaggi. Le prossime ore saranno cruciali per determinare se i negoziati al Cairo porteranno finalmente a un accordo o se le accuse reciproche continueranno a bloccare ogni progresso.