Avanzata russa nel Donbass: Kiev in difficoltà
Le truppe di Kiev stanno affrontando una fase critica nel conflitto con la Russia. Il comandante Syrsky è alle prese con la difficoltà di fermare l’avanzata nemica a nord di Avdiivka, mentre le forze ucraine sembrano avere pochi strumenti a disposizione per contrastare l’assalto a Chasov Yar, vicino a Bakhmut.
Mosca sta cercando di combinare gli sforzi dei gruppi di Avdiivka e Bakhmut, tra i più forti sul fronte, per colpire verso Konstantinovka da est e da sud. Il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, punta a un massiccio accerchiamento dell’area per l’anniversario del 9 maggio, con l’obiettivo di provocare l’evacuazione di almeno 40mila persone.
Minaccia ai Paesi baltici: l’incubo dell’Europa
Se Kiev non riuscirà a rallentare l’offensiva russa nelle prossime settimane, entro l’estate Mosca potrebbe raggiungere la superstrada Pokrovsk-Kostiantynivka, fondamentale per i rifornimenti delle truppe ucraine. Questo scenario rappresenterebbe un vero e proprio scacco matto nel Donbass, portando alla caduta di gran parte delle regioni di Donetsk e Luhansk.
La più grande incognita della guerra, secondo il generale Vadym Skibitsky, vicedirettore del Gru, il servizio di intelligence militare ucraino, è l’Europa. Skibitsky ha dichiarato che se gli alleati dell’Ucraina non riusciranno a potenziare la produzione della difesa per sostenere Kiev, rischierebbero di finire nel mirino della Russia, che potrebbe conquistare i Paesi baltici in una settimana.
Appello per l’invio di truppe europee
La situazione critica è giunta anche in Parlamento, dove il deputato della Rada, Alexey Goncharenko, ha ammesso che l’Ucraina potrebbe chiedere l’invio di truppe europee se non avrà abbastanza forze proprie per contrastare la Russia. Questa richiesta raccoglie l’invito di Macron e Cameron, e da ieri anche quello della Polonia.
Odessa è un’altra zona calda, colpita con violenza 12 volte nell’ultima settimana. Putin ha un motivo in più per voler mettere le mani sulla strategica città portuale affacciata sul Mar Nero: intende costruire una base militare in risposta alla Nato, che sta per ampliare la sua nel porto romeno di Costanza.
Attacchi e resistenza: il bilancio delle operazioni
Nell’801° giorno di guerra, i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto quattro missili Atacms lanciati sulla Crimea. A Kharkiv, un raid russo ha provocato sette vittime e l’incendio di un’area industriale.
Anche Murom, nel Belgorod, è stata colpita, con cinque feriti a seguito di un attacco di droni di Kiev. Velivoli senza pilota di Mosca hanno ferito due civili nel Dnipropetrovsk. Negli ultimi sette giorni, le forze armate russe hanno effettuato 25 attacchi su strutture energetiche, di trasporto, militari e industriali.