![Gli aiuti militari all'Ucraina: un'arma a doppio taglio nella crisi geopolitica 1 20240514 194505](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/05/20240514-194505.webp)
Gli aiuti di guerra bastano all’Ucraina?
L’Ucraina, sfollati per la guerra a parte, ha uno dei tassi di natalità più bassi al mondo sin dal crollo del socialismo. Come ha raccontato il reporter Davide Maria De Luca su Il Post, l’età media al fronte è sempre più alta. Polonia e Lituania si sono dette favorevoli a misure estreme per far rientrare in Ucraina gli uomini in età di leva. Questo può mettere a rischio equilibri politici europei e un patto non scritto con gli ucraini maschi scappati dalla guerra, col rischio di invogliarli a trasferirsi in Russia.
Un pacchetto inutile? Niente affatto. Una parte consistente dei fondi è destinata alla fornitura di sistemi d’arma avanzati come i Patriot e gli Himars, oltre a una possibile spedizione di Atacms, missili a lungo raggio capaci di colpire bersagli distanti 300 chilometri già arrivati segretamente in Ucraina questo mese, su direttiva del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Le nuove consegne potrebbero avvenire in tempi rapidi, suggerendo che la logistica per l’invio è già stata messa a punto. Questo sicuramente metterà in difficoltà i piani delle forze russe, soprattutto se stanno contemplando un’offensiva a breve termine.
La reazione della Russia
L’ex presidente russo Dmitry Medvedev, come al solito sopra le righe, ha condannato i ’61 miliardi di dollari sanguinosi’. Ha chiesto una nuova guerra civile americana che porti al ‘crollo dell’impero del male’. Nel suo talk show televisivo domenicale, il presentatore Vladimir Solovyov ha descritto l’idea di trasferire asset russi in Ucraina come ‘un atto di terrorismo finanziario’, aggiungendo che ora la guerra tra Russia e la Nato è ‘inevitabile’.
Ma la verità è che il ritardo dell’Occidente nel fornire aiuti all’Ucraina ha rafforzato il senso di sicurezza del Cremlino, poiché la stanchezza per la guerra è palpabile in Europa e anche tra i Repubblicani statunitensi. I funzionari russi e le tv di Stato, più sobriamente, hanno minimizzato le potenziali conseguenze del pacchetto. ‘Nessuna sorpresa’, ha detto il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov. ‘Gli aiuti degli Stati Uniti non cambieranno la situazione sul campo di battaglia’ è il titolo dell’ultima edizione del quotidiano filogovernativo Izvestia, letto nella consueta rassegna stampa di Steve Rosenberg di BBC.
Il contesto europeo
La situazione si complica ulteriormente con le dichiarazioni di alcuni paesi europei. La Polonia, ad esempio, ha mostrato apertamente il suo sostegno all’Ucraina, ma le pressioni interne e le tensioni con Mosca rendono il quadro geopolitico sempre più incerto.
Dall’altro lato, in Lituania, il governo ha espresso preoccupazione per la sicurezza regionale, spingendo per un rafforzamento delle difese comuni nell’ambito della NATO. Tuttavia, i costi economici e sociali di un coinvolgimento prolungato stanno iniziando a pesare sulle finanze pubbliche e sulla pazienza dei cittadini europei.
Le implicazioni per l’Ucraina
L’invio di nuove armi e fondi potrebbe rappresentare una chance per l’Ucraina di fare ciò che non era riuscita a fare nel 2023, quando aveva molte più truppe e armi, cioè respingere la Russia verso i confini del 22 febbraio 2022. Tuttavia, il cammino è tutt’altro che semplice. Nonostante l’importante supporto militare, la guerra ha messo a dura prova il paese, con una popolazione stremata e un’economia in crisi.
Gli sfollati, i danni infrastrutturali e la necessità di una vasta ricostruzione richiedono risorse che vanno oltre l’ambito militare. La comunità internazionale si trova quindi di fronte a una scelta complessa: continuare a fornire supporto militare per cercare di risolvere il conflitto o iniziare a pensare a soluzioni diplomatiche che possano mettere fine alle ostilità nel lungo termine.
Il ruolo degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti continuano a giocare un ruolo cruciale nella crisi ucraina. La recente decisione di inviare missili a lungo raggio Atacms è solo l’ultimo esempio di un impegno che non sembra destinato a diminuire. Tuttavia, anche negli USA, il dibattito interno è acceso. Mentre l’amministrazione Biden sostiene con forza l’assistenza all’Ucraina, una parte dei Repubblicani ha espresso dubbi sulla sostenibilità di un supporto a oltranza.
Il clima politico americano potrebbe quindi influenzare le future decisioni riguardanti l’assistenza militare e umanitaria all’Ucraina. La questione ucraina è diventata un argomento caldo anche in vista delle prossime elezioni, con potenziali ripercussioni sulle politiche estere degli Stati Uniti.
Conclusioni
In sintesi, la situazione in Ucraina rimane critica e complessa. Gli aiuti militari rappresentano un elemento chiave, ma non sufficiente per risolvere un conflitto che sta logorando il paese e coinvolgendo sempre più attori internazionali. La risposta dell’Europa e degli Stati Uniti sarà determinante per il futuro dell’Ucraina e per la stabilità della regione.