![La Battaglia per Chasiv Yar: Cruciale Conquista per Mosca e la Resistenza Ucraina 1 20240514 195015](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/05/20240514-195015.webp)
La Battaglia per Chasiv Yar: Una Cruciale Conquista per Mosca
Le forze russe, su ordine diretto di Vladimir Putin, stanno concentrando i loro sforzi su Chasiv Yar, un avamposto strategico nell’est dell’Ucraina. Questa cittadina è vista come un punto di svolta per il controllo di Donetsk e potrebbe diventare un trofeo importante nelle celebrazioni del 9 maggio, data in cui la Russia commemora la vittoria sulla Germania nazista nel 1945.
Secondo l’intelligence britannica, l’avanzata delle truppe russe, iniziata a gennaio, ha visto progressi costanti ma con un aumento significativo delle perdite. Le forze ucraine continuano a resistere con tenacia, ma Mosca rivendica successi quasi quotidiani nella regione.
Raid Notturni e Vittime Civili
Nelle ultime ore, un raid russo ha colpito duramente la città di Kharkiv, causando il ferimento di quattro persone, tra cui una ragazza di soli 13 anni. L’attacco, compiuto con droni, ha distrutto una stazione di servizio, un edificio e un magazzino di 3.000 metri quadrati che ha preso fuoco. Questi raid notturni stanno diventando una tragica consuetudine nei cieli ucraini, intensificando un conflitto che sembra lontano da una risoluzione.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ‘decisioni tempestive per la difesa aerea ucraina’, sottolineando l’urgenza di un rafforzamento delle difese contro questi continui attacchi.
La Pasqua Clandestina dei Cattolici Ucraini
Le celebrazioni pasquali in Ucraina, secondo il calendario giuliano, sono state segnate dalla paura e dall’oppressione. A Zaporizhzhia, le autorità russe hanno permesso i servizi religiosi solo nelle chiese legate alla Chiesa ortodossa russa, l’unica ammessa dal Cremlino. Le altre denominazioni religiose sono state chiuse e svuotate.
Don Oleksandr Bogomaz, un sacerdote cattolico greco espulso dai territori occupati, racconta delle difficoltà e delle persecuzioni subite. ‘La canonica in cui vivevo è stata requisita dai soldati russi. La chiesa protestante, invece, è stata trasformata in caserma di polizia’, spiega il sacerdote, ora sfollato a Zaporizhzhia.
La Repressione Religiosa e la Resistenza Online
La terza Pasqua di guerra per l’Ucraina è stata caratterizzata dal timore di bombardamenti mirati sulle chiese. Il governo ha consigliato ai fedeli di partecipare ai riti religiosi online per evitare rischi. Per i cattolici rimasti nelle zone sotto controllo russo, la situazione è ancora più drammatica. Don Oleksandr, ad esempio, guida le celebrazioni online per la sua comunità a Melitopol, un gruppo ‘carbonaro’ su Telegram con meno di cento membri.
La repressione è tanto asfissiante che, secondo don Oleksandr, ‘Neppure ai tempi dell’Unione Sovietica la repressione era così asfissiante’. Intanto, Kiev denuncia che 1.100 residenti dell’oblast di Zaporizhzhia sono stati rapiti o arrestati illegalmente dalle autorità d’occupazione.
Un Appello per la Liberazione dei Prigionieri
L’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha lanciato un forte appello per la liberazione dei prigionieri come gesto pasquale. ‘Le parole di papa Francesco sullo scambio di tutti i prigionieri hanno lasciato un segno profondo nei cuori dei cristiani sia dell’Ucraina sia della Russia’, ha dichiarato.
Shevchuk ha chiesto un rimpatrio in tre categorie di detenuti: le donne militari, gli operatori sanitari e i sacerdoti. ‘Mi rivolgo a tutte le realtà femminili, sia religiose sia civili. Che sia detenuta in Ucraina o in Russia, adoperiamoci affinché, nel giorno di Pasqua, ogni donna possa fare ritorno dalla sua famiglia’.
La Politica della Russificazione nelle Regioni Occupate
La Pasqua anticipa il Giorno della Vittoria, la più sentita e politica festa russa, che si celebra il 9 maggio. Il Cremlino ha esportato questa celebrazione anche nelle regioni occupate dell’Ucraina. A Melitopol, una bandiera rossa con la falce e il martello è già stata issata, e i bambini vengono incoraggiati a disegnare per i militari russi.
La politica di russificazione nelle oblast occupate è evidente anche nelle scuole, dove gli alunni vengono puniti per non conoscere la data di nascita di Putin. Mosca punta sulla ricostruzione rapida delle città conquistate come Mariupol, trasformandole in ‘vetrine postbelliche’.
La Strategia di Ripopolamento e gli Espropri Forzati
Per favorire il ripopolamento delle regioni occupate, il Cremlino offre prestiti agevolati e case gratuite per medici, poliziotti e militari russi. Operai dall’Asia centrale vengono utilizzati come manodopera a basso costo per costruire nuove abitazioni.
Questa strategia di ripopolamento comporta anche l’esproprio delle abitazioni dei rifugiati ucraini. Le autorità russe si stanno appropriando delle case delle famiglie fuggite, definendole ‘case rubate’. Molte famiglie cercano di tornare nei territori occupati per salvare le loro proprietà dagli espropri forzati.
La Commistione tra ‘Trono’ e ‘Altare’
Nelle regioni occupate si tocca con mano la commistione tra ‘trono’ e ‘altare’. La Chiesa ortodossa russa ha lanciato una ‘missione di fraternità’ nelle terre sottratte all’Ucraina, arruolando volontari per ricostruire le case dei più fragili colpiti dalle azioni militari. Questa iniziativa sembra più un puntello alla strategia di Putin che un vero ponte solidale.
Il caso del parroco amico di don Oleksandr, costretto ad abbandonare la Chiesa greco-cattolica o a subire il confino, mostra quanto sia profonda l’influenza del Cremlino sulla vita religiosa nelle regioni occupate. L’obiettivo è chiaro: consolidare il controllo russo attraverso una fusione tra potere politico e religioso.