![Armi USA all'Ucraina: la corsa contro il tempo per contrastare le forze russe 1 20240413 143004 1](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240413-143004-1.webp)
Armi Usa all’Ucraina: la corsa contro il tempo
È una corsa contro il tempo per far arrivare in Ucraina gli aiuti militari americani e scongiurare lo sfondamento della linea del fronte da parte delle forze russe. Per mesi, il Congresso Usa è stato bloccato dalla fazione trumpiana più oltranzista, che aveva preso in ostaggio il maxi-provvedimento contenente 61 miliardi di dollari da destinare all’esercito di Kiev.
Lo stallo a Capitol Hill è stato sbloccato solo di recente grazie al contributo dello speaker repubblicano alla Camera Mike Johnson. Il pacchetto, che include anche finanziamenti a favore di Israele e di Taiwan, è stato accolto con entusiasmo da Joe Biden, il quale lo ha firmato il 24 aprile dichiarando che le armi sarebbero state trasferite velocemente agli ucraini.
Dubbi sulla velocità di consegna
Secondo il New York Times, però, le dichiarazioni del presidente americano potrebbero avvicinarsi più ad un auspicio che ad una previsione realistica. Fonti consultate dal quotidiano riportano infatti che gli aiuti militari potrebbero impiegare mesi per arrivare a destinazione e fare la differenza nel conflitto scatenato dalla Russia.
Il rischio è che nel frattempo l’esercito di Vladimir Putin possa riorganizzarsi e riprendere l’iniziativa sul campo di battaglia. Funzionari governativi americani, e non solo, stimano che, nel più roseo degli scenari, entro l’estate Kiev dovrebbe essere in grado di ricevere e impiegare i rinforzi contro Mosca. Entro fine anno, in quello peggiore.
Timori tra gli alleati
Ad ogni modo, i timori all’interno della coalizione degli alleati di Volodymyr Zelensky sono stati confermati negli States da Avril Haines, a capo della National Intelligence, che ha reso noto come i russi potrebbero presto provare a sfondare in alcuni settori dell’Ucraina orientale.
Lo stesso presidente ucraino ha affermato che il Cremlino sta già cercando di “sfruttare” l’attesa dell’arrivo degli armamenti occidentali. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che “il ritardo nelle consegne potrebbe avere conseguenze devastanti per la capacità di difesa ucraina”.
Problemi di logistica e disponibilità
Diversi sono i motivi dietro il ritardo nell’invio degli aiuti militari all’Ucraina. Tra questi ci sarebbero problemi legati al coordinamento della logistica, centrale in tal senso la base americana di Wiesbaden in Germania, e alle dimensioni dei sistemi di combattimento che renderebbero necessaria l’organizzazione di spedizioni ben protette via nave o via treno.
In altri casi, le armi richieste non sarebbero ancora disponibili. È stato segnalato che negli ultimi giorni Washington avrebbe consegnato a Kiev un paio di carichi di missili e di munizioni, ma si tratterebbe di un quantitativo non adeguato a risolvere le vulnerabilità dell’esercito ucraino.
Minacce russe e aspettative ucraine
Tanto più che si teme una mossa a sorpresa di Putin a caccia di “trofei” da esibire in vista del 9 maggio, la ricorrenza con cui in Russia si celebra la vittoria nella Seconda guerra mondiale contro il nazifascismo. Secondo un report confidenziale stilato dal Pentagono, le forze armate ucraine non dovrebbero collassare di fronte all’eventuale avanzata del nemico.
Ciò non basta però ad infondere ottimismo tra gli alleati di Zelensky, che continuano a chiedere con insistenza un’accelerazione nella consegna degli aiuti militari. Il tempo stringe e la situazione sul campo diventa sempre più critica.
Il ruolo dell’Occidente
L’Occidente, e in particolare gli Stati Uniti, si trovano di fronte a una scelta cruciale: accelerare il supporto militare a Kiev o rischiare di vedere l’Ucraina soccombere sotto la pressione russa. Le dichiarazioni di Biden hanno acceso speranze, ma la realtà logistica e burocratica rappresenta un ostacolo non indifferente.
La coalizione internazionale deve mantenere la coesione e garantire che le promesse fatte a Kiev non rimangano solo parole. La posta in gioco è alta, e ogni ritardo potrebbe avere conseguenze disastrose per la stabilità dell’intera regione.