![La crisi Ucraina: analisi di Burns sul conflitto tra Russia e Occidente 1 20240201 114525](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240201-114525.webp)
La visione di Burns sulla crisi Ucraina: tra errori russi e strategie occidentali
In un contesto geopolitico dove la tensione non accenna a diminuire, William Burns, capo della CIA, ha fornito un’analisi dettagliata della crisi in Ucraina, pubblicata su Foreign Affairs. Burns, con un’insolita apertura, ha delineato il proprio punto di vista sul conflitto che sta mettendo a dura prova la stabilità internazionale, concentrandosi in particolare sulle mire di Vladimir Putin e sulle conseguenze dell’invasione russa in Ucraina.
Secondo Burns, il fallimento dell’intervento russo in Ucraina si palesa su più fronti. La convinzione di Putin che senza il controllo dell’Ucraina, la Russia non possa considerarsi una grande potenza, ha dato luogo a una serie di errori strategici. “L’era post-Guerra Fredda – spiega Burns – si è conclusa definitivamente nel momento in cui la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022”. La sua “tragica e brutale fissazione” non solo ha esposto le debolezze russe, ma ha scatenato un’inaspettata determinazione tra gli ucraini, testata sul campo da Burns stesso durante visite in tempo di guerra.
La catastrofe militare e il prezzo economico della Russia
Il direttore della CIA evidenzia il prezzo elevato che la Russia sta pagando a seguito del conflitto. Le perdite militari sono notevoli: “Almeno 315mila soldati russi sono stati uccisi o feriti, due terzi dell’inventario di carri armati russi di prima della guerra sono stati distrutti”. Questi danni sono il risultato diretto dell’efficacia delle forze ucraine supportate dall’Occidente.
Non meno rilevanti sono le ripercussioni economiche: l’imposizione di sanzioni e il distanziamento dagli alleati occidentali hanno trasformato la Russia in un “servo della Cina”. Queste dinamiche non solo limitano la libertà economica russa ma ne delineano un futuro di dipendenza. L’articolo di Burns evidenzia anche come il conflitto abbia rafforzato la NATO, precedentemente segnata da divisioni e debolezze interne.
La crisi interna e la propaganda occidentale
Un altro aspetto spesso sottovalutato è l’instabilità interna che affligge il potere di Putin. Burns cita l’episodio dell’ammutinamento di Yevgeny Prigozhin come esempio delle disfunzioni nascoste dietro la facciata di potere assoluto del presidente russo. “L’ammutinamento […] ha offerto uno sguardo su alcune delle disfunzioni che si nascondono dietro l’immagine di controllo accuratamente lucidata di Putin”. Questa fragilità del potere interno è un fattore cruciale che potrebbe influenzare l’evoluzione del conflitto.
La Russia cerca di rispondere aumentando la produzione di difesa con aiuti da Cina, Iran e Corea del Nord. Tuttavia, Burns avverte che la strategia di Putin, basata sulla convinzione che il tempo sia dalla sua parte, non è infallibile e che gli USA sono pronti ad attacchi strategici che vadano oltre la semplice avanzata al fronte.
La sfida dell’Ucraina e le strategie occidentali
“La sfida dell’Ucraina è quella di scalfire l’arroganza di Putin e dimostrare l’alto costo per la Russia di un conflitto continuo”, afferma Burns. Questo obiettivo si persegue non solo con progressi sul campo ma anche attraverso “attacchi più profondi alle sue spalle”, evidenziando la necessità di un approccio strategico più complesso. Anche di fronte alle minacce nucleari di Putin, l’articolo incoraggia a non lasciarsi intimidire inutilmente dai rischi di escalation.
Il supporto occidentale all’Ucraina con armi e denaro, a detta di Burns, non solo è nell’interesse americano ma rientra in una spesa contenuta che invia un messaggio di fermezza a Pechino. La convinzione cinese del declino americano viene così fortemente contrastata dalla risposta degli Stati Uniti all’aggressione russa.
L’equilibrio tra il sostegno a Ucraina e Taiwan
Mantenere il sostegno all’Ucraina è fondamentale anche per la sicurezza di Taiwan, secondo Burns. La dimostrazione di determinazione da parte degli USA a supporto dell’Ucraina è un segnale importante per la Cina e contribuisce a mantenere la stabilità regionale. “Il mantenimento del sostegno materiale all’Ucraina non va a scapito di Taiwan, semmai invia un importante messaggio di determinazione degli Stati Uniti che aiuta Taiwan”. La posta in gioco è alta: un eventuale ritiro del supporto occidentale all’Ucraina potrebbe segnalare vulnerabilità e incentivare l’aggressività cinese.
Le analisi di Burns delineano quindi un panorama complesso, dove le azioni intraprese non determinano solo il futuro dell’Ucraina, ma incidono sull’equilibrio di potere globale. Il sostegno occidentale si rivela essere un deterrente cruciale contro l’espansione di un asse autoritario che potrebbe mettere in pericolo la sicurezza europea e quella dei partner strategici come Taiwan. In questo scenario, il ruolo degli Stati Uniti appare come decisivo nel contenere le ambizioni espansionistiche di potenze come Russia e Cina.