La resilienza dell’Ucraina attraverso la fede: il ruolo dei sacerdoti nei funerali dei soldati
La guerra in Ucraina ha imposto sfide senza precedenti alla popolazione e al clero, trasformando la celebrazione della Pasqua e il sostegno ai familiari dei caduti in veri e propri baluardi di speranza e resistenza. Don Roman Mykievych, sacerdote greco-cattolico e parroco di Tysmenytsia, nell’arcieparchia di Ivano-Frankivsk, testimonia l’impatto profondo che la guerra ha avuto sulla pratica religiosa e sul sostegno comunitario, specialmente attraverso la gestione dei funerali dei militari.
«Per noi la Pasqua non è solo una tradizione o una festa. Per noi la Pasqua è tutto», afferma don Roman, sottolineando come la festa della Resurrezione sia diventata un pilastro per affrontare la morte e il lutto in un tempo di conflitto. Questa percezione della Pasqua come fulcro della vita cristiana in Ucraina rivela una profonda radicazione della fede come fonte di forza e speranza.
Il sostegno spirituale nel momento del lutto
La perdita di giovani soldati al fronte rappresenta una delle prove più dure per le comunità e per i sacerdoti, chiamati a offrire conforto e sostegno spirituale ai familiari dei defunti. Don Roman racconta la sua esperienza personale e quella del suo decanato, dove quasi tutte le parrocchie hanno dovuto organizzare funerali per i militari caduti. La presenza del sacerdote, i rituali solenni e il sostegno della comunità diventano fondamentali per aiutare le famiglie a elaborare il lutto.
«Quando sei stato al funerale, hai accompagnato la famiglia nell’ultimo saluto al defunto, hai guidato la processione, allora queste persone sembrano diventare la tua famiglia», spiega il sacerdote, evidenziando il legame che si crea tra i sacerdoti e le famiglie dei caduti. La figura del sacerdote assume un ruolo centrale non solo come guida spirituale ma anche come punto di riferimento emotivo e psicologico per la comunità.
La forza della comunità ecclesiale
La collaborazione e il sostegno reciproco tra sacerdoti sono elementi essenziali per affrontare la durezza dei funerali militari. Don Roman descrive come il senso di ecclesialità e di comunità tra il clero fornisca un supporto indispensabile in tali circostanze. La condivisione del dolore, ma anche la forza spirituale tratta dalla preghiera e dall’Eucarestia, diventano risorse vitali per mantenere l’equilibrio emotivo e psicologico necessario a sostenere i fedeli.
L’esperienza diretta di don Roman, che ha dovuto presenziare ai funerali di persone conosciute personalmente, evidenzia la dimensione umana e pastorale della missione sacerdotale in tempo di guerra. Il dolore per la perdita, unito alla responsabilità di confortare gli altri, pone i sacerdoti di fronte a sfide emotive intense, che richiedono una forte resilienza spirituale.
La Pasqua come fonte di speranza
La celebrazione della Pasqua assume un significato ancora più profondo in questo contesto di conflitto e sofferenza. Don Roman sottolinea come la Pasqua, al centro della vita cristiana, rappresenti un momento di rinascita e speranza, capace di offrire conforto psicologico e spirituale alla popolazione. La Resurrezione di Cristo diventa metafora della possibilità di superare anche le prove più dure, mantenendo viva la speranza in un futuro di pace.
L’importanza della Pasqua e del sostegno della comunità ecclesiale nel contesto della guerra in Ucraina evidenzia come la fede e le pratiche religiose possano offrire risorse preziose per affrontare il lutto e il trauma. La testimonianza di don Roman Mykievych e dei suoi confratelli sacerdoti riflette l’impegno del clero ucraino nel sostenere la propria comunità, dimostrando come la spiritualità possa essere una fonte di forza, consolazione e speranza nei momenti più bui.