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Intensificazione del conflitto in Ucraina: civili in fuga e attacchi reciproci
Il conflitto in Ucraina si intensifica, con civili costretti alla fuga e una serie di attacchi reciproci che segnano una nuova fase di asprezza nel confronto tra Mosca e Kiev. Nell’ultimo episodio di violenza, l’avanzata delle truppe russe nell’area di Ocheretyne ha messo in grave difficoltà le forze ucraine, ormai esauste e a corto di munizioni.
Secondo quanto riferito dall’esercito di Kiev, i russi hanno ottenuto un “punto d’appoggio” significativo a Ocheretyne, un villaggio che, prima dello scoppio del conflitto, contava circa tremila abitanti. Nonostante l’avanzata nemica, le autorità ucraine sostengono che i combattimenti continuino senza sosta. Intanto, la popolazione civile tenta disperatamente di mettersi in salvo: tra i fuggiaschi, anche una donna di 98 anni che ha percorso da sola quasi dieci chilometri per sfuggire alla linea del fronte.
Distruzione e vittime civili: la situazione a Ocheretyne e Kharkiv
Le immagini che arrivano da Ocheretyne raccontano di un villaggio fantasma, con edifici e abitazioni gravemente danneggiati dagli scontri. Molte strutture sono irrimediabilmente compromesse, e i segni dei combattimenti sono evidenti ovunque. Il fumo che si alza dalle case e gli incendi che divampano in diversi edifici testimoniano l’intensità dello scontro in atto.
Parallelamente, anche la città di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina, è stata scenario di violenze. Secondo quanto dichiarato da Oleh Syniehubov, governatore regionale, durante la notte, quattro persone, tra cui un adolescente, sono rimaste ferite a seguito di attacchi condotti con droni russi. L’esplosione ha danneggiato un edificio civile a due piani, provocandone l’incendio. Negli attacchi sono stati impiegati complessivamente 13 droni Shahed, tutti intercettati e abbattuti dalle difese aeree ucraine.
La risposta della Russia e l’utilizzo di missili Atacms
La tensione tra le due nazioni si è ulteriormente acuita con l’annuncio da parte del ministero della Difesa russo dell’abbattimento di quattro missili Atacms a lungo raggio sopra la penisola di Crimea. Questi missili, forniti segretamente dagli Stati Uniti all’Ucraina, sono stati utilizzati di recente per colpire obiettivi strategici controllati dai russi, inclusi un aeroporto militare in Crimea e altre aree chiave. La conferma dell’utilizzo di tali armamenti è arrivata direttamente dagli Stati Uniti, segnando un’escalation nel livello di supporto militare a Kiev.
Queste mosse rappresentano non solo un rialzo nelle capacità offensive dell’Ucraina ma sollevano anche interrogativi circa le implicazioni a lungo termine dell’espansione dell’arsenale bellico a disposizione del paese. L’impiego di missili Atacms, in particolare, sottolinea la volontà di Kiev di intensificare le operazioni contro le forze russe, nonostante le difficoltà e le perdite subite fino a questo momento.
Conclusioni aperte in un contesto di crescente tensione
La situazione in Ucraina rimane estremamente fluida e incerta, con sviluppi rapidi che potrebbero alterare gli equilibri attuali in qualsiasi momento. La fuga dei civili dalle zone di conflitto, i danni ingenti alle infrastrutture e la perdita di vite umane sottolineano la gravità della crisi che sta affrontando il paese. D’altra parte, la determinazione dell’Ucraina di resistere e di contrattaccare, sostenuta da aiuti internazionali, dimostra che il conflitto è lungi dall’essere risolto. L’escalation di attacchi e contromisure segna una fase critica dello scontro, con implicazioni che vanno ben oltre i confini nazionali.