La crescente pressione militare di Mosca su Kiev e le minacce ai Paesi baltici
Le forze armate di Kiev stanno affrontando una situazione critica sul campo di battaglia, con crescenti difficoltà nell’arrestare l’avanzata russa in diverse zone chiave. La situazione è particolarmente tesa a nord di Avdiivka e nei pressi di Chasov Yar, vicino a Bakhmut, dove il comandante Syrsky e i suoi battaglioni sembrano avere risorse limitate sia in termini di uomini sia di strumenti per contrastare l’offensiva russa. La strategia di Mosca sembra essere quella di combinare gli sforzi nei gruppi di Avdiivka e Bakhmut per un attacco coordinato verso Konstantinovka, sia da est che da sud. Il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, mira a un massiccio accerchiamento dell’area in questione, forzando l’evacuazione di almeno 40mila persone sotto minaccia verso Toreck e Nju-Jork.
Il rischio è che, se le forze di Kiev non riusciranno a rallentare l’offensiva russa nelle prossime settimane, Mosca potrebbe raggiungere la superstrada Pokrovsk-Kostiantynivka, vitale per il rifornimento delle truppe ucraine a ovest e a sud di Bakhmut. Questo scenario segnerebbe un punto di svolta nel conflitto nel Donbass, con la possibile caduta di significative porzioni delle regioni di Donetsk e Luhansk. È la prima volta dall’estate del 2022 che l’esercito russo intraprende operazioni offensive di tale portata, con il sostegno della Wagner di Prigozhin che ha portato alla cattura di Severodonetsk e Lysychansk.
La situazione critica dell’Ucraina e la risposta internazionale
Il presidente Zelensky ha convocato con urgenza lo stato maggiore di fronte alla difficile situazione sul campo, ma anche i servizi segreti ucraini sembrano avere difficoltà a fornire informazioni cruciali per anticipare le mosse russe. Il generale Vadym Skibitsky, vicedirettore del servizio di intelligence militare Gru, ha evidenziato come la più grande incognita della guerra sia l’Europa stessa. Secondo Skibitsky, se gli alleati dell’Ucraina non riusciranno a incrementare la produzione di difesa per sostenere Kiev, ciò potrebbe aprire la strada a un’avanzata rapida delle forze russe fino ai Paesi Baltici, che potrebbero essere conquistati in una settimana. La capacità di reazione della Nato, in tale scenario, sarebbe probabilmente più lenta.
La crescente pressione su Kiev ha trovato eco anche nel parlamento ucraino. Il deputato della Rada Alexey Goncharenko, in un’intervista alla tv francese La Chaine Info, ha ammesso che l’Ucraina potrebbe richiedere l’invio di truppe europee nel conflitto contro la Russia, facendo eco agli inviti precedentemente espressi da Macron, Cameron e, recentemente, dalla Polonia.
L’importanza strategica di Odessa e le recenti aggressioni
Odessa è diventata uno dei punti caldi del conflitto, subendo attacchi di violenza inaudita. La città portuale sul Mar Nero è di fondamentale importanza strategica per la Russia, che punta ad annetterla per costruire una base militare. Questo movimento sarebbe una risposta all’espansione della Nato, che sta per ampliare la propria base nel porto romeno di Costanza, chiave nel contenimento dell’espansione russa verso ovest.
Nell’arco dell’801° giorno di guerra, la difesa aerea russa ha abbattuto 4 missili Atacms lanciati sulla Crimea. Al contempo, un raid su Kharkiv ha provocato 7 vittime, mentre un attacco di droni ucraini su Murom, nel Belgorod, ha lasciato 5 feriti. Anche il Dnipropetrovsk è stato colpito, con 2 civili feriti in seguito all’attacco di velivoli senza pilota russi. Negli ultimi 7 giorni, le forze armate russe hanno condotto 25 attacchi contro strutture energetiche, di trasporto, militari e industriali, dimostrando una strategia di aggressione persistente e multilaterale.
La situazione in Ucraina rimane dunque estremamente tesa, con Kiev che cerca disperatamente di trovare una via d’uscita da una crisi che si aggrava giorno dopo giorno, mentre la comunità internazionale osserva con preoccupazione crescente. La capacità dell’Ucraina di resistere all’avanzata russa e il supporto che riceverà dai suoi alleati potrebbero determinare le future dinamiche del conflitto in Europa orientale.