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La forza spirituale dell’Ucraina tra guerra e tradizioni pasquali
La guerra in Ucraina ha reso la celebrazione della Pasqua non solo un momento di fede ma anche di profonda riflessione sulla vita, sulla morte e sulla speranza. Il sacerdote greco-cattolico ucraino don Roman Mykievych, parroco di Tysmenytsia, nell’arcieparchia di Ivano-Frankivsk, testimonia come la festività pasquale, celebrata quest’anno il 5 maggio assieme ai cristiani ortodossi, rappresenti un faro di luce in un periodo buio per il suo popolo. ‘Per noi la Pasqua è tutto’, afferma don Roman, sottolineando come questa festa sia diventata un baluardo contro la disperazione portata dalla guerra.
La convinzione che la Pasqua sia centrale nella vita cristiana è radicata nella comunità credente dell’Ucraina. Questo sentimento è stato amplificato dalla guerra, che ha causato la morte di molte persone, compresi giovani civili e militari. La sfida dei funerali dei soldati caduti in guerra è emersa come uno degli aspetti più ardui per i sacerdoti ucraini, impegnati a offrire conforto spirituale alle famiglie colpite dalla tragedia.
Il sostegno spirituale nei momenti di lutto
Don Roman racconta la sua esperienza personale, evidenziando come quasi tutte le parrocchie del suo decanato abbiano dovuto organizzare funerali per i soldati caduti. Questi momenti sono occasioni per dare sostegno alle famiglie in lutto, un sostegno che inizia con la cerimonia funebre. ‘Si tratta di esperienze e perdite molto difficili’, spiega il sacerdote, sottolineando l’importanza della presenza e del supporto spirituale offerti dalla Chiesa in questi momenti.
La presenza del sacerdote ai funerali e il suo ruolo nel confortare le famiglie sono fondamentali. Don Roman enfatizza che ‘il sacerdote è il primo psicologo’ nel suo paese, rivelando come le persone afflitte dalla perdita di un caro si rivolgano spesso alla loro guida spirituale in cerca di consolazione e comprensione. Questo approccio non solo aiuta a lenire il dolore ma rafforza anche il legame tra la comunità e la fede.
La collegialità e l’aiuto reciproco tra sacerdoti
La gestione del lutto e il conforto alle famiglie in un contesto di guerra richiedono un grande sforzo emotivo e spirituale da parte dei sacerdoti, che trovano sostegno nella loro comunità e nella preghiera. Don Roman sottolinea l’importanza dell’Eucarestia quotidiana e della preghiera per affrontare queste situazioni dolorose. Inoltre, evidenzia come l’aiuto reciproco tra sacerdoti sia fondamentale: ‘Quando siamo in tanti è più facile, perché ci sosteniamo a vicenda’. La solidarietà e il supporto reciproco all’interno della comunità ecclesiale diventano così elementi essenziali per superare i momenti più difficili.
La celebrazione della Pasqua assume un significato ancora più profondo in questo contesto, diventando simbolo di speranza e rinascita. Don Roman afferma che la Pasqua è percepita come l’apice della vita spirituale, un momento sacro che unisce tutta la comunità. La tradizione di venerare l’icona di Plashchanytsia e di benedire il pane pasquale, paska, si carica di un significato ancora più forte, offrendo conforto e speranza a un popolo che affronta le sfide della guerra e del dolore.
In questo scenario di sofferenza e di prova, la fede e le tradizioni pasquali diventano una fonte di forza per gli ucraini, aiutandoli a trovare la speranza in un futuro di pace. La convinzione che ‘dove c’è Cristo risorto, la morte fugge’ riecheggia come un messaggio di incoraggiamento e di resilienza per la nazione ucraina, testimoniando come la spiritualità possa essere un potente strumento di superamento delle avversità.