![La crisi nel Donbass: rischio imminente per Kiev 1 20240514 194427](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/05/20240514-194427.webp)
La situazione critica nel Donbass: Kiev rischia un duro colpo
La guerra in Ucraina entra in una fase critica, con le truppe di Kiev che lottano per contenere l’avanzata russa in più fronti. Le difficoltà sono molteplici, dalla mancanza di ossigeno per l’uso di cloropicrina da parte dei soldati di Mosca, fino alla pressione crescente sulle posizioni ucraine a nord di Avdiivka e vicino a Chasov Yar, presso Bakhmut. Il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, punta a un significativo successo militare, progettando un massiccio accerchiamento che potrebbe costringere all’evacuazione di almeno 40mila persone dalle zone colpite.
Se le forze di Kiev non dovessero riuscire a rallentare l’offensiva russa, l’orso di Mosca potrebbe raggiungere la vitale superstrada Pokrovsk-Kostiantynivka, mettendo in scacco le truppe ucraine nel Donbass. L’ultimo anno ha visto una rinnovata aggressività da parte russa, con operazioni offensive su larga scala che non si vedevano dal successo della cattura di Severodonetsk e Lysychansk, grazie al supporto della Wagner di Prigozhin.
La risposta di Kiev e l’incognita europea
Di fronte a questa situazione, il presidente ucraino Zelensky ha convocato con urgenza lo stato maggiore, sebbene le informazioni cruciali per anticipare le mosse nemiche siano difficili da ottenere. Il generale Vadym Skibitsky, vicedirettore del servizio di intelligence militare Gru, evidenzia l’importanza del sostegno europeo, senza il quale i russi potrebbero avanzare rapidamente verso i Paesi Baltici, potenzialmente in grado di conquistarli in una settimana. La velocità di reazione della Nato sarebbe messa a dura prova in tale scenario.
Nel frattempo, la questione dell’ulteriore supporto militare all’Ucraina è diventata argomento di discussione anche nel Parlamento del paese, con il deputato della Rada Alexey Goncharenko che non esclude la possibilità di richiedere l’invio di truppe europee per contrastare l’aggressione russa. Una situazione che raccoglie l’interesse e l’invito di leader europei come Macron, Cameron e, più recentemente, della Polonia.
Odessa sotto attacco e la risposta della Nato
Un’altra città sotto i riflettori è Odessa, bersaglio di attacchi ripetuti e violenti, con lo scopo di Putin di annetterla per stabilire una base militare in risposta all’ampliamento della presenza della Nato a Costanza, in Romania. Questa mossa rientra nella strategia di espansione russa verso ovest e rappresenta un ulteriore punto di tensione nel conflitto in corso.
Sul fronte della difesa, negli ultimi giorni, i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto missili Atacms sulla Crimea, mentre attacchi a Kharkiv e nel Belgorod hanno causato vittime e danni significativi. Anche il Dnipropetrovsk è stato colpito da droni russi, evidenziando la vastità e l’intensità delle operazioni militari in atto.
La pressione internazionale e l’escalation del conflitto
La guerra in Ucraina, giunta all’801° giorno, continua a generare profonda preoccupazione a livello internazionale. Gli attacchi russi su infrastrutture energetiche, di trasporto, militari e industriali dimostrano una strategia di intensificazione del conflitto che minaccia la stabilità regionale e pone sfide significative agli alleati dell’Ucraina. La comunità internazionale è chiamata a rispondere a un contesto sempre più complesso, dove il sostegno militare e strategico a Kiev diventa cruciale per contrastare l’aggressione russa e proteggere l’integrità territoriale dell’Ucraina.
La guerra evidenzia non solo la resilienza delle forze ucraine ma anche l’importanza della solidarietà internazionale nel fronteggiare le ambizioni espansionistiche della Russia. La risposta degli alleati, in particolare sul versante della produzione della difesa, potrebbe determinare il futuro del conflitto e il destino di regioni chiave come il Donbass e i Paesi Baltici, testimoniando l’importanza critica del sostegno esterno per la resistenza ucraina.