Manifestazioni di massa in Colombia contro il governo di Gustavo Petro
Nella giornata di domenica, le strade di venti città colombiane sono state teatro di imponenti manifestazioni contro il governo di Gustavo Petro, il primo presidente di sinistra nella storia della Colombia, eletto nel giugno del 2022. Le proteste, che hanno visto la partecipazione di circa 250mila persone secondo le stime fornite dallo stesso Petro, sono state organizzate dalle opposizioni e da associazioni di medici e infermieri. Le questioni al centro del dissenso riguardano principalmente la riforma del settore sanitario proposta dal governo e i tentativi di pace con gli ultimi gruppi politici armati del paese, entrambi temi resi ancor più spinosi da recenti episodi di violenza.
Le manifestazioni rappresentano un momento di forte tensione politica in Colombia, segnando il picco di partecipazione popolare contro il governo Petro da quando è in carica. A Bogotà, nonostante la pioggia, circa 50mila persone hanno sfilato, molti dei quali indossando le bandiere nazionali o camici da dottori, simbolo del malcontento verso lo stato critico in cui versa il sistema sanitario. La riforma sanitaria di Petro, mirata a limitare il potere delle compagnie di assicurazione private a favore di un rafforzamento del settore pubblico, è stata uno dei principali cavalli di battaglia delle proteste.
Le critiche al governo Petro
Oltre alle contestazioni sulla gestione della sanità, Petro si trova sotto il fuoco delle critiche anche per il suo progetto di ‘pace totale’ con i gruppi armati ancora attivi nel paese. Gli oppositori accusano il presidente di voler concedere troppo a questi gruppi, mettendo a rischio la sicurezza interna. Anche la riforma delle pensioni proposta da Petro, che punta a ridurre il ruolo delle compagnie di assicurazione private nel sistema pensionistico, ha suscitato contrarietà.
La popolarità di Petro ha subito un calo significativo nei mesi successivi alla sua elezione, evidenziato dalla sconfitta della sinistra nelle elezioni locali di ottobre, in cui ha perso il controllo della maggior parte delle grandi città del paese. Questo contesto di crescente insoddisfazione ha alimentato le proteste, tra le più partecipate dall’inizio del suo mandato.
La risposta del presidente Petro
In risposta alle manifestazioni, il presidente Petro ha riconosciuto l’ampiezza della partecipazione popolare in tre grandi città: Medellín, Bogotà e Bucaramanga, pur definendo ‘deboli’ le proteste nelle altre località. In un tentativo di contrapposizione, ha annunciato l’organizzazione di ulteriori manifestazioni a sostegno del governo previste per il 1° maggio, giorno internazionale dei lavoratori. Questa mossa sembra essere un tentativo di riaffermare il suo sostegno popolare e di rispondere alle critiche con una dimostrazione di forza.
Il contesto colombiano attuale mostra quindi una netta divisione tra sostenitori e oppositori del governo Petro, con sfide significative da affrontare sia in ambito politico che sociale. Le riforme proposte da Petro, sebbene rappresentino tentativi di rispondere a lunghe problematiche del paese, come quelle del sistema sanitario e del conflitto armato, stanno incontrando una forte resistenza. La capacità del presidente di navigare queste acque agitate, mantenendo il sostegno della popolazione e portando avanti il suo programma di governo, sarà cruciale nei prossimi mesi.
Con le manifestazioni di domenica e l’annuncio di nuove proteste pro-governo, la Colombia si trova a un bivio storico. Il successo o il fallimento delle iniziative di Petro potrebbero non solo definire il futuro del suo mandato ma anche segnare una svolta decisiva nella storia politica del paese. La tensione tra il bisogno di riforme strutturali e il rischio di polarizzazione sembra essere al cuore del dibattito pubblico, con implicazioni che vanno ben oltre i confini nazionali.