![Le Canarie e l'Europa: la sfida contro il turismo di massa e la ricerca di un futuro sostenibile 1 20240422 093415](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240422-093415.webp)
Le Canarie e l’Europa dicono “Stop” al turismo di massa
In un mondo sempre più globalizzato, la questione del turismo di massa si fa pressante, soprattutto in luoghi la cui bellezza naturale attira milioni di visitatori ogni anno. Le Canarie, un arcipelago spagnolo noto per le sue spiagge idilliache e il suo clima mite, si trovano al centro di un dibattito che coinvolge non solo la Spagna ma anche altre città europee. Sabato 20 aprile, una mobilitazione senza precedenti ha visto migliaia di residenti delle otto isole delle Canarie scendere in piazza per esprimere un forte dissenso contro un modello di sviluppo eccessivamente dipendente dal turismo.
La protesta, sostenuta da associazioni ecologiste e sociali, mira a lanciare un messaggio chiaro: l’attuale approccio allo sfruttamento delle risorse e alla gestione del turismo è insostenibile. I manifestanti lamentano le ripercussioni negative di un’affluenza turistica record, che nel 2023 ha raggiunto i 13,9 milioni di visitatori, su una popolazione residente di soli 2,2 milioni di individui. Le conseguenze sono tangibili: dalla difficoltà di coabitazione alla crescente esclusione sociale, con tassi di povertà che hanno toccato il 33% della popolazione secondo il rapporto annuale della Povertà in Spagna, Arope.
Una richiesta di cambiamento: ecotasse e moratoria turistica
I cittadini delle Canarie, unitamente a quelli di altre città europee come Barcellona, Amsterdam, Londra e Berlino, chiedono a gran voce un cambiamento. La loro richiesta si concentra sull’introduzione di misure immediate per limitare l’impatto del turismo: tra queste, l’istituzione di un’ecotassa per i visitatori e una moratoria turistica, oltre a leggi che favoriscano l’accesso alle abitazioni per i residenti e i lavoratori locali. Queste proposte mirano a porre un freno allo sfruttamento intensivo delle risorse, concentrato prevalentemente nelle zone costiere, che minaccia l’equilibrio ecologico e sociale delle isole.
La mobilitazione ha ricevuto un’ampia eco mediatica, con oltre 15.000 persone che hanno partecipato solo a Tenerife, secondo quanto riportato dalle forze dell’ordine. Questo movimento trasversale, che unisce cittadini di diverse nazionalità, evidenzia una crescente consapevolezza globale riguardo alla necessità di promuovere un turismo più responsabile e sostenibile.
Un dibattito che travalica i confini nazionali
Il fenomeno del turismo di massa non è una problematica isolata delle Canarie ma rappresenta una sfida globale che richiede soluzioni condivise e innovative. Le manifestazioni nelle Canarie e in altre città europee segnalano un punto di svolta nell’approccio al turismo e alla gestione delle risorse naturali. Il messaggio è chiaro: è tempo di riconsiderare le politiche turistiche per garantire uno sviluppo equo e sostenibile che tuteli sia l’ambiente sia le comunità locali.
L’appello dei manifestanti alle autorità locali e nazionali è per un’immediata revisione delle strategie turistiche, affinché il turismo possa diventare un motore di sviluppo sostenibile e non una minaccia all’integrità sociale ed ecologica dei luoghi. La proposta di una moratoria turistica e l’introduzione di un’ecotassa rappresentano due dei possibili strumenti per riequilibrare il rapporto tra turismo e risorse locali, assicurando che i benefici del turismo si diffondano in modo più equo tra tutti i cittadini.
Ripensare il turismo per un futuro sostenibile
La questione sollevata dalle Canarie e dalle altre città europee coinvolte nelle proteste richiede un’urgente riflessione sul futuro del turismo. Un modello più sostenibile e rispettoso delle realtà locali è non solo auspicabile ma necessario. L’obiettivo è quello di trovare un equilibrio tra la valorizzazione delle bellezze naturali e culturali e la protezione dell’ambiente e delle comunità che ospitano i visitatori. In questo contesto, il dialogo tra cittadini, istituzioni e operatori turistici diventa fondamentale per elaborare strategie condivise che possano guidare verso un turismo etico e sostenibile.
Le manifestazioni del 20 aprile non sono soltanto un segnale di allarme ma anche una speranza per un cambiamento positivo. Dimostrano che la consapevolezza e l’impegno civico possono giocare un ruolo cruciale nel plasmare il futuro del turismo. Con un approccio collaborativo e innovativo, è possibile conciliare le esigenze economiche con la tutela dell’ambiente e il benessere delle popolazioni locali, aprendo la strada a un turismo che sia fonte di arricchimento culturale e sociale, oltre che economico.