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La Russia intensifica la sua presenza in Niger con l’arrivo degli Africa Corps
Nella giornata di ieri, un importante sviluppo ha segnato la crescente influenza della Russia in Africa: un aereo cargo Il-76 russo è atterrato all’aeroporto di Niamey, capitale del Niger, trasportando a bordo un centinaio di istruttori militari russi. Questi fanno parte degli Africa Corps, un’unità speciale nata lo scorso dicembre per volontà del GRU e del Viceministro della Difesa Yevkurov, considerato il nuovo punto di riferimento in Africa per quello che un tempo era il dominio del gruppo Wagner.
La giunta militare che governa il Niger, il Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria, ha annunciato l’arrivo di questi istruttori insieme a un sistema antiaereo di ultima generazione. Tuttavia, non è stato possibile verificare da immagini o fonti indipendenti la natura esatta di tale sistema. Questo arrivo rappresenta un chiaro segno della rafforzata cooperazione tra il Niger e la Russia, seguita a una conversazione telefonica avvenuta il 26 marzo tra il Presidente Putin e il Gen. Tiani, leader della giunta nigerina.
Il contesto internazionale nel Niger
Il Niger è un crocevia di interessi internazionali, dove diverse nazioni svolgono missioni di supporto e addestramento alle forze locali. L’Italia, in particolare, ha una presenza significativa con la missione bilaterale MISIN, che recentemente è stata potenziata passando da 350 a 500 effettivi. Questa missione prevede attività di addestramento, formazione, consulenza e supporto alle Forze di Sicurezza nigerine. L’Italia contribuisce anche con 20 effettivi alla missione dell’Unione Europea EUMPM Niger (EU Military Partnership Mission in Niger).
Oltre all’Italia, anche gli Stati Uniti hanno una presenza militare importante in Niger, con circa 1.000 uomini e due basi operative. Tuttavia, il 16 marzo, la giunta nigerina ha sospeso gli accordi di cooperazione militare con gli Stati Uniti, sollevando interrogativi sul futuro della presenza americana nel paese. Nonostante ciò, gli USA mantengono attive le loro basi, tra cui la Niger Air Base 201, essenziale per le operazioni di sorveglianza aerea nella regione.
La risposta della comunità internazionale e le tensioni locali
La situazione in Niger ha attirato l’attenzione internazionale, con visite recenti da parte di alti rappresentanti italiani, tra cui il Gen. Francesco Paolo Figliuolo e l’Ambasciatore Riccardo Guaraglia, per riaffermare l’impegno dell’Italia verso la stabilità del Niger. Anche il Direttore dell’AISE, Gen. Giovanni Caravelli, ha fatto visita al paese, sottolineando l’importanza delle relazioni bilaterali.
Nonostante gli sforzi internazionali per sostenere il Niger, la decisione della giunta di avvicinarsi alla Russia e la sospensione degli accordi con gli USA hanno generato preoccupazioni sulla direzione che sta prendendo il paese. La manifestazione prevista contro la presenza militare straniera, esclusa quella russa, evidenzia un crescente sentimento anti-occidentale tra la popolazione, influenzato dalle mosse geopolitiche della giunta al potere.
Implicazioni strategiche dell’espansione russa in Africa
L’arrivo degli Africa Corps in Niger, insieme ai sistemi antiaerei avanzati, rappresenta un tassello significativo nella strategia della Russia di espandere la sua influenza in Africa. Attraverso la cooperazione militare e l’offerta di supporto alle forze locali, la Russia sta cercando di rafforzare la sua presenza in un continente ricco di risorse e strategicamente importante. Questo sviluppo pone nuove sfide per l’Occidente, in particolare per paesi come l’Italia e gli Stati Uniti, che hanno investito risorse significative in missioni di stabilizzazione e supporto in Niger e in altre parti dell’Africa.
La competizione per l’influenza in Niger e più in generale in Africa è sintomatica della più ampia rivalità geostrategica che si sta svolgendo a livello globale. Mentre la Russia continua a consolidare la sua presenza, le potenze occidentali dovranno riconsiderare le loro strategie per mantenere l’equilibrio di potere e continuare a giocare un ruolo significativo nella regione. La situazione in Niger, quindi, non è solo una questione locale, ma un elemento chiave nelle dinamiche geopolitiche internazionali che richiede un’attenzione costante e strategie adattive da parte di tutti i giocatori coinvolti.