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Israele respinge l’attacco dell’Iran: intercettati il 99% dei missili e droni
In una notte tesa, Israele ha dimostrato una volta di più la sua efficacia nel campo della difesa anti-aerea, intercettando e abbattendo il 99% degli attacchi provenienti dall’Iran. Teheran ha lanciato un’offensiva senza precedenti, impiegando centinaia di droni kamikaze e missili cruise in tre distinte ondate di attacco. Questa aggressione massiva è stata definita dalle Guardie Rivoluzionarie iraniane come un atto di ‘punizione’ nei confronti di Israele, ma ha avuto esiti limitati grazie all’intervento coordinato con gli alleati, in particolare Stati Uniti e Gran Bretagna.
Nonostante l’efficacia della risposta israeliana, l’attacco ha sollevato preoccupazioni internazionali riguardo a una possibile escalation del conflitto nella regione. Il primo ministro israeliano, assieme al suo gabinetto di guerra, ha promesso una risposta militare forte, sebbene il presidente statunitense Joe Biden abbia esortato alla prudenza, anticipando una risposta diplomatica robusta da parte del G7.
Impressionante efficacia della difesa israeliana
Il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, ha sottolineato l’efficacia delle operazioni di difesa, affermando che l’attacco iraniano ha avuto ‘impatto minimo’ sul territorio nazionale grazie alla stretta collaborazione con gli Stati Uniti e altri alleati. ‘Tutto il mondo ha visto cos’è l’Iran’, ha dichiarato Gallant, evidenziando la capacità di Israele di mantenere la sicurezza e la prontezza di fronte a minacce di tale magnitudo.
Successivamente all’attacco, l’Autorità aeroportuale israeliana ha annunciato la riapertura dello spazio aereo, sebbene con possibili modifiche agli orari dei voli presso l’aeroporto Ben-Gurion, dimostrando un ritorno alla normalità e un controllo efficace della situazione di sicurezza.
Hamas rifiuta l’offerta di mediazione
In parallelo agli eventi bellici, il fronte diplomatico ha visto sviluppi significativi. Nonostante un tentativo di mediazione avvenuto al Cairo la scorsa settimana, Hamas ha rifiutato l’offerta proposta da Israele, un gesto interpretato come un segno di intransigenza e di possibile alimentazione delle tensioni regionali. L’ufficio del primo ministro israeliano, attraverso un comunicato del Mossad, ha espresso frustrazione per il mancato accordo, sottolineando l’intenzione di Israele di ‘fare di tutto’ per garantire il rientro dei 133 ostaggi da Gaza.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reagito con determinazione, affermando su X (ex Twitter): ‘Li abbiamo intercettati, li abbiamo respinti, insieme vinceremo’. Queste parole riflettono la resilienza e la fermezza della risposta israeliana di fronte alla minaccia iraniana.
Dettagli sull’attacco e sulla difesa israeliana
Il portavoce delle Forze armate israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha fornito un quadro dettagliato dell’attacco, confermando l’intercettazione di circa 300 tra missili e droni. Di questi, 170 droni sono stati abbattuti prima di poter entrare nello spazio aereo israeliano, grazie all’intervento congiunto di Israele e dei suoi alleati. Anche i 30 missili da crociera lanciati non hanno raggiunto i loro obiettivi, con 25 di essi abbattuti dall’aeronautica israeliana. I 120 missili balistici lanciati hanno causato solo danni minori, testimoniando l’efficacia del sistema di difesa israeliano.
Questi eventi sottolineano non solo la capacità di Israele di proteggere il proprio territorio da minacce esterne ma anche le complesse dinamiche geopolitiche in gioco nella regione. La determinazione di Israele di difendere la propria sovranità, unita agli appelli internazionali per una risoluzione diplomatica del conflitto, pone le basi per un periodo di incertezza e tensione, con la comunità internazionale che osserva da vicino gli sviluppi futuri.