In Sudamerica, la deforestazione delle foreste tropicali primarie continua a rappresentare una sfida cruciale per la sostenibilità ambientale a livello globale. Nonostante la situazione rimanga preoccupante, con la distruzione di circa 37mila chilometri quadrati di foreste nel 2023, un’area comparabile alle dimensioni di Toscana e Campania messe insieme, recenti report indicano un calo significativo del fenomeno. Le iniziative promosse in Brasile e Colombia, in particolare, hanno contribuito a una riduzione complessiva del 9 per cento rispetto all’anno precedente.
Strumenti e progressi tecnologici contro il disboscamento
Secondo Global Forest Watch, un’iniziativa che monitora lo stato delle foreste a livello mondiale, il calo della deforestazione è frutto anche dell’avanzamento tecnologico. L’utilizzo di immagini satellitari permette di individuare con precisione le aree interessate da disboscamento e incendi, distinguendo tra eventi naturali e azioni umane deliberate. Questa capacità di monitoraggio si rivela fondamentale per l’adozione di politiche efficaci di conservazione.
In Sudamerica, la distruzione delle foreste tropicali è storicamente legata alla costruzione di infrastrutture e alla conversione dei terreni in aree coltivabili. Tuttavia, i dati del 2023 segnalano una diminuzione di circa 2mila chilometri quadrati di foresta distrutta rispetto all’anno precedente, grazie agli sforzi congiunti dei governi di Brasile e Colombia.
Il Brasile e l’impegno di Lula contro la deforestazione
Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, tornato al potere nel 2022, ha preso misure decisive per contrastare la deforestazione. Revocando le politiche favoribili alla deforestazione del suo predecessore, Jair Bolsonaro, Lula ha puntato a un ambizioso obiettivo: azzerare la deforestazione entro il 2030. Tra le azioni intraprese, la riorganizzazione dell’agenzia ambientale e l’aumento delle aree protette destinate alle popolazioni native. In un anno, sono stati istituiti otto nuovi territori protetti, con l’obiettivo di riconoscerne altri 200 nei prossimi anni.
La Colombia e l’innovativo approccio dell’EMC
In Colombia, un ruolo chiave nel contrasto alla deforestazione è stato svolto da Estado Mayor Central (EMC), il principale gruppo dissidente delle Forze armate rivoluzionarie colombiane (FARC). Dal 2022, l’EMC ha imposto pesanti multe a chi pratica il disboscamento illegale, un’iniziativa presentata come ambientalista ma che, secondo gli analisti, serve anche a rafforzare la posizione negoziale del gruppo con il governo. Queste azioni hanno portato a una riduzione del 49 per cento della deforestazione in Colombia nel 2023 rispetto all’anno precedente.
Nonostante le positive tendenze in Brasile e Colombia, la deforestazione rimane una grave minaccia per l’ambiente. La perdita di foreste tropicali non solo compromette la capacità del pianeta di assorbire anidride carbonica, ma ha anche un impatto devastante sulla biodiversità. La distruzione di habitat naturali impoverisce infatti la varietà di specie vegetali e animali, compromettendo uno degli ecosistemi più ricchi e vitali del nostro pianeta.
Prospettive future e sfide rimanenti
La lotta contro la deforestazione richiede un impegno costante e la collaborazione tra governi, organizzazioni internazionali e comunità locali. Se da un lato i progressi in Brasile e Colombia offrono una speranza, dall’altro la situazione globale richiede un’azione più decisa e coordinata. La deforestazione in Sudamerica dal 2001 al 2023 ha visto la distruzione di quasi un terzo delle foreste tropicali, un dato che sottolinea l’urgenza di politiche ambientali efficaci e di una maggiore consapevolezza sulle conseguenze della perdita forestale.
Le strategie future dovranno includere non solo la protezione delle aree esistenti ma anche il recupero di quelle già compromesse. In questo contesto, l’innovazione tecnologica e il sostegno alle comunità indigene e locali saranno fondamentali per garantire la salvaguardia delle foreste tropicali. Il cammino è ancora lungo, ma i segnali positivi provenienti da Brasile e Colombia indicano che il percorso intrapreso è quello giusto.