Una scossa che ha fatto tremare i grattacieli: terremoto in New Jersey e New York
Nella mattinata di oggi, la tranquillità delle strade di New York è stata improvvisamente interrotta da una scossa di terremoto che ha fatto vibrare i grattacieli della città, seminando momenti di ansia tra la popolazione. Il terremoto, con epicentro a Lebanon, New Jersey, circa 80 chilometri a ovest di Manhattan, ha registrato una magnitudo di 4.7. Nonostante l’intensità relativamente moderata del sisma, questo evento ha avuto una risonanza notevole, sentita da circa 42 milioni di persone lungo la costa est, da Boston a Filadelfia.
Le autorità locali e federali sono immediatamente entrate in azione, con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che si è prontamente informato sulla situazione, offrendo assistenza al governatore del New Jersey, Phil Murphy. La sicurezza dei cittadini è stata la priorità: per precauzione, sono stati temporaneamente sospesi atterraggi e decolli nei principali aeroporti della zona, inclusi il JFK e il Liberty-Newark, e chiuso l’Holland Tunnel, arteria vitale che collega Manhattan al New Jersey.
Sicurezza e precauzione: la risposta delle autorità
La magnitudo del terremoto, sebbene non elevata, ha causato una comprensibile preoccupazione tra gli abitanti delle aree colpite, molti dei quali hanno lasciato gli edifici per strada. La governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, ha comunicato che sono in corso valutazioni per eventuali danni, mentre il sindaco di New York, Eric Adams, ha invitato i cittadini a proseguire con le loro attività quotidiane, nonostante la possibilità di ulteriori scosse di assestamento. Il sindaco ha inoltre affrontato critiche per il ritardo nella diffusione degli Amber Alert, messaggi di allerta inviati ai cellulari dei newyorkesi.
Nonostante il breve momento di sospensione, il trasporto pubblico, in particolare le metropolitane, non ha subito interruzioni significative, sebbene i treni di lunga percorrenza tra Washington e Boston siano stati rallentati per consentire controlli accurati ai binari. Anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, riunito nel Palazzo di Vetro a New York, ha avvertito la scossa, causando una breve interruzione durante un briefing sulla situazione a Gaza.
Un fenomeno raro ma non impossibile
I terremoti nella regione di New York sono considerati eventi rari, tuttavia non impossibili. L’ultimo evento sismico di rilevanza prima di questo è stato registrato a gennaio dello scorso anno nel Queens, con una magnitudo di 1.7. Tuttavia, il terremoto che ha colpito la Virginia nel 2011, con una magnitudo di 5.8, ha dimostrato che la costa est degli Stati Uniti non è immune da fenomeni sismici significativi. Questi eventi hanno portato a una revisione della percezione della sismicità nella regione.
Secondo Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il terremoto di oggi può essere classificato come leggero, soprattutto se confrontato con i tremori che si verificano in altre parti del mondo, inclusa l’Italia. Tuttavia, la sua importanza risiede nella densità della popolazione dell’area colpita e nella prevalenza di grandi grattacieli, che rendono ogni scossa un motivo di notevole attenzione.
La dinamica sottostante a questo tipo di eventi sismici è legata alle tensioni che si sviluppano all’interno della placca Nord Americana, vicino al margine continentale. Tali terremoti intraplacca, benché generalmente di magnitudo contenuta, ricordano che anche aree considerate a basso rischio sismico, come la parte orientale degli Stati Uniti, non sono esenti da fenomeni naturali imprevedibili e potenzialmente pericolosi.
La risposta tempestiva e coordinata delle autorità locali e federali, insieme alle misure di precauzione adottate, hanno contribuito a gestire l’evento senza gravi conseguenze, sottolineando l’importanza della preparazione e della resilienza di fronte a fenomeni naturali imprevisti. La comunità scientifica e le autorità continuano a monitorare la situazione, pronte a intervenire per garantire la sicurezza dei cittadini e minimizzare l’impatto di eventi futuri.