![Crisi Umanitaria a Gaza: L'Appello Urgente di Oxfam per Fermare la Carestia 1 20240404 182827](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240404-182827.webp)
La crisi umanitaria a Gaza: un grido d’allarme da Oxfam
La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza ha raggiunto livelli di gravità senza precedenti, con la popolazione locale costretta a fare i conti con una realtà di sofferenza e privazioni estreme. Secondo una recente testimonianza video diffusa da Oxfam, nel nord della Striscia, circa 300.000 persone sono costrette a sopravvivere con soli 100 grammi di pane al giorno, equivalenti a meno di 250 calorie per persona. Questa cifra è ben al di sotto del minimo necessario per garantire la sopravvivenza umana, mettendo in luce una situazione di malnutrizione acuta e di disperazione.
Le parole di un’operatrice di Oxfam sulla situazione a Gaza sono cariche di dolore e frustrazione. Racconta di aver assistito a scene di indicibile orrore: persone uccise davanti ai propri figli, medici costretti ad amputare arti con utensili da cucina per la mancanza di attrezzature adeguate, e colleghi ridotti alla fame. “Ogni volta ho pensato che quello fosse il fondo, ma mi sbagliavo”, afferma, sottolineando l’inazione della comunità internazionale di fronte a tale tragedia.
Gli aiuti alimentari insufficienti e l’imminente carestia
Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia, evidenzia come, nonostante la gravità della situazione, gli aiuti alimentari concessi all’ingresso nella Striscia di Gaza da ottobre abbiano garantito appena il 41% delle calorie necessarie ai 2,2 milioni di abitanti. Questo dato allarmante indica che la popolazione è a rischio di morire di fame. Pezzati critica le autorità israeliane per non aver preso le misure necessarie per prevenire questa catastrofe, nonostante siano a conoscenza delle esigenze alimentari della popolazione da oltre due decenni.
Il rapporto dell’IPC (Integrated Food Security Phase Classification) conferma la gravità della situazione, rivelando che la carestia è imminente nel nord di Gaza e che quasi l’intera popolazione soffre di malnutrizione acuta. I bambini, in particolare, sono tra i più colpiti, con molti che stanno già morendo di fame e malattie. Le infrastrutture sanitarie e idriche essenziali sono state in gran parte distrutte, rendendo impossibile l’accesso a cure mediche adeguate e a una dieta equilibrata.
La condanna internazionale e l’appello di Oxfam
La decisione di Israele di ridurre drasticamente gli aiuti alimentari è stata aspramente criticata. “Immaginate cosa significhi sopravvivere con 245 calorie al giorno, mentre si è sfollati, senza accesso all’acqua pulita o a un bagno, o a cure mediche”, esprime Pezzati, sottolineando come Israele stia ignorando le direttive della Corte Internazionale di Giustizia e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La recente ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia, che ha richiesto nuove misure provvisorie affermando che la carestia è ormai “in atto” a Gaza, sottolinea l’urgenza di un intervento.
Oxfam fa un appello accorato alla comunità internazionale, chiedendo un’immediata interruzione della fornitura di armi a Israele e la promozione di un cessate il fuoco immediato e permanente. Solo attraverso azioni concrete e decise sarà possibile fermare la “carneficina” che sta devastando la Striscia di Gaza da sei mesi.
Le testimonianze raccolte da Oxfam, e pubblicate su piattaforme come ilfattoquotidiano.it, offrono uno sguardo crudo sulla realtà vissuta quotidianamente dai civili a Gaza, pagando il prezzo più alto di un conflitto che sembra non conoscere fine. Questi racconti non solo documentano la gravità della crisi umanitaria ma servono anche da monito per la comunità internazionale sulla necessità di agire con urgenza per prevenire ulteriori sofferenze.