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Putin ordina l’arruolamento obbligatorio di 147mila soldati
In una mossa che segna un’escalation nel conflitto in corso, il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto per l’arruolamento obbligatorio di cittadini nella Federazione russa, intensificando gli sforzi bellici in Ucraina. Il decreto, come riportato dall’agenzia di stampa russa Tass, stabilisce che tutti i cittadini russi tra i 18 e i 30 anni, con alcune eccezioni, saranno arruolati nelle forze armate entro il 15 luglio. Questa decisione prevede l’arruolamento di circa 147.000 conscritti, che si aggiungeranno ai 130.000 arruolati in autunno, e si prevede il loro impiego attivo sul fronte ucraino.
La decisione di Putin arriva in un momento delicato per il consenso popolare nei suoi confronti, nonostante la recente conferma ricevuta alle urne. A sostegno della mossa del Cremlino interviene anche il Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, che ha definito l’invasione dell’Ucraina una “guerra santa”, motivata dalla difesa della “Santa Russia” contro il globalismo e l’Occidente, accusato di essere caduto nel “satanismo”. Questa narrazione segna una svolta significativa nella retorica ufficiale russa, che finora aveva evitato di definire il conflitto come una guerra, preferendo il termine ‘operazione speciale’.
Intensificazione del conflitto e reazioni internazionali
Sul campo, le tensioni continuano a crescere con le forze armate russe che affermano di aver abbattuto oltre 100 droni e missili ucraini in poco più di 24 ore. Dall’altra parte, le forze di difesa aerea ucraina hanno distrutto 18 bersagli aerei russi, tra cui missili da crociera e droni d’attacco. Questo scambio di fuoco sottolinea l’intensificarsi delle ostilità nella regione, con attacchi che si estendono anche alle regioni occidentali dell’Ucraina.
Nel frattempo, la Polonia ha risposto all’aumento delle tensioni facendo alzare in volo i propri caccia nella notte di Pasqua per proteggere lo spazio aereo nazionale da un potenziale attacco missilistico russo sull’Ucraina. Questa mossa è stata comunicata dall’esercito polacco attraverso il suo account X, evidenziando un’intensa attività dell’aviazione a lungo raggio della Federazione Russa sul territorio ucraino. La Polonia ha inoltre sottolineato che tutte le procedure necessarie per garantire la sicurezza del proprio spazio aereo sono state avviate e che il Centro per le operazioni aeree monitora costantemente la situazione.
La sicurezza dello spazio aereo NATO in questione
La questione della sicurezza dello spazio aereo NATO si fa sempre più pressante. Il viceministro degli Esteri polacco, Andrzej Szejna, ha recentemente dichiarato che il governo sta valutando la possibilità di abbattere i missili che attraversano i cieli diretti verso il territorio dell’Alleanza. Questa dichiarazione arriva dopo che un missile da crociera russo ha brevemente violato lo spazio aereo polacco il 24 marzo, segnando un pericoloso precedente nelle tensioni tra Russia e NATO. Già due giorni prima dell’incidente, i jet di Varsavia si erano alzati in volo per proteggere lo spazio aereo polacco dagli attacchi russi sull’Ucraina, sottolineando la crescente allerta nei paesi confinanti con la zona di conflitto.
La decisione di Putin di arruolare obbligatoriamente 147.000 soldati e l’intensificazione delle operazioni militari in Ucraina sollevano preoccupazioni sul potenziale allargamento del conflitto. La risposta della Polonia, insieme alle dichiarazioni del Patriarca Kirill e alle operazioni aeree in corso, dimostrano la complessità della situazione e le sfide che la comunità internazionale deve affrontare per mantenere la pace e la sicurezza nella regione. La situazione rimane fluida, con sviluppi che potrebbero portare a nuove dinamiche geopolitiche in Europa e oltre.