![Israele accusato dall'Onu di utilizzare la fame come arma a Gaza 1 20240329 063415](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240329-063415.webp)
Onu punta il dito contro Israele: ‘Usa la fame come arma a Gaza’
In una recente intervista rilasciata alla BBC, l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha espresso un giudizio severo su Israele, accusandolo di avere una responsabilità significativa nella catastrofe umanitaria che sta colpendo Gaza. Secondo un rapporto sostenuto dall’Onu, la situazione a Gaza sta rapidamente degenerando in una carestia provocata dall’uomo, aumentando così la pressione internazionale su Israele affinché adempia alle sue responsabilità legali di proteggere i civili palestinesi.
Il rapporto evidenzia che Israele potrebbe stare utilizzando la fame come arma di guerra contro la popolazione di Gaza. ‘Se l’intento fosse dimostrato, si tratterebbe di un crimine di guerra’, ha dichiarato Turk, sottolineando come siano emerse prove che Israele stia rallentando o trattenendo la consegna degli aiuti umanitari necessari alla popolazione.
Reazioni e Critiche alla Dichiarazione dell’Onu
La dichiarazione di Turk ha immediatamente scatenato reazioni da parte di Israele, che vede nelle parole dell’alto commissario un’accusa grave e diretta. Nel suo intervento, Turk ha anche condannato gli attacchi di Hamas contro civili e soldati israeliani avvenuti il 7 ottobre, ricordando che nessuna parte in guerra dovrebbe sottrarsi alla responsabilità delle proprie azioni, compreso il tentativo di negare gli aiuti a chi ne ha bisogno.
Il commissario ha inoltre evidenziato come la burocrazia e gli ostacoli imposti da Israele complichino notevolmente la consegna degli aiuti umanitari: ‘Ci sono ostacoli… Israele è da biasimare in modo significativo’. Questa situazione contribuisce a peggiorare le condizioni di vita dei civili a Gaza, rendendo urgente una soluzione che permetta un adeguato flusso di aiuti.
La Situazione Umanitaria a Gaza
La situazione umanitaria a Gaza è estremamente critica. Il blocco imposto da Israele, le restrizioni sui movimenti e le difficoltà nell’accesso agli aiuti umanitari stanno provocando una crisi senza precedenti per la popolazione civile. Il rapporto delle Nazioni Unite evidenzia come la mancanza di cibo, acqua, medicine e beni di prima necessità stia trasformando la vita quotidiana in una lotta per la sopravvivenza.
La denuncia di Turk, supportata da dati e statistiche, mette in luce la drammatica realtà di Gaza, dove la mancanza di risorse essenziali sta diventando sempre più una questione di vita o di morte. La comunità internazionale è chiamata a rispondere con urgenza a questo appello, cercando di mediare tra le parti e garantire che gli aiuti necessari raggiungano chi ne ha più bisogno.
L’Appello dell’Onu a Israele
Volker Turk, nel suo appello, ha richiesto a Israele di facilitare l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, eliminando la burocrazia e gli ostacoli che attualmente impediscono una rapida distribuzione delle risorse essenziali. ‘Capisco che la situazione debba essere controllata, ma non ci possono volere giorni per farlo’, ha affermato, sottolineando l’urgenza di agire per prevenire ulteriori sofferenze.
Il messaggio dell’alto commissario delle Nazioni Unite è chiaro: è necessario che tutte le parti coinvolte collaborino per superare le divisioni e i conflitti, mettendo al primo posto il benessere e la sicurezza dei civili. La crisi umanitaria a Gaza richiede una risposta immediata e concreta, che possa alleviare le sofferenze di una popolazione già duramente provata da anni di conflitto.
La situazione a Gaza rimane, dunque, una questione aperta e dolorosa nel contesto internazionale, con l’Onu che continua a monitorare da vicino gli sviluppi e a sollecitare tutte le parti a prendere misure immediate per garantire la protezione e il sostegno dei civili colpiti. La speranza è che l’appello di Turk possa contribuire a una presa di coscienza globale e a un impegno rinnovato per risolvere una delle crisi umanitarie più gravi del nostro tempo.