Il Cremlino accusa l’Ucraina dopo il massacro di Mosca: le dichiarazioni di Putin
Un evento tragico ha scosso la capitale russa, Mosca, dove un attacco terroristico al Crocus City Hall ha provocato la morte di oltre 140 persone. La notizia dell’attentato, avvenuto alle 21.32 ora locale, ha immediatamente catalizzato l’attenzione internazionale, portando a un rapido scambio di accuse tra il Cremlino e Kiev. Durante il programma “In altre parole”, condotto da Massimo Gramellini, il giornalista e esperto di geopolitica Dario Fabbri ha approfondito le possibili implicazioni dietro il ritardo nella reazione ufficiale del presidente russo, Vladimir Putin, e le sue dichiarazioni.
Putin ha rotto il silenzio solo dopo diciannove ore dall’attacco, evitando di menzionare lo Stato Islamico e insinuando invece una possibile complicità dell’Ucraina. Secondo Fabbri, questa omissione non è casuale ma risulta da una scelta ponderata di ogni parola, con l’intento di non attribuire precipitosamente responsabilità e di evitare di essere contraddetto da