La giunta militare del Niger interrompe la collaborazione con gli Stati Uniti
La giunta militare del Niger ha annunciato la fine immediata degli accordi che consentivano agli Stati Uniti di impiegare personale militare e civile nel paese, mettendo così fine alla presenza statunitense in Niger. Con circa 650 soldati e una base nel paese, gli Stati Uniti utilizzavano il Niger come punto strategico per il controllo dell’area del Sahel e la lotta contro gruppi islamisti e jihadisti nella regione. Il colonnello Amadou Abdramane, portavoce della giunta, ha reso noto il termine dell’accordo tramite un annuncio in televisione, dichiarando che la presenza di personale statunitense diventerebbe ora illegale. Il cambiamento geopolitico e l’orientamento verso la Russia Dopo il colpo di stato dello scorso luglio, la giunta militare nigerina ha progressivamente allontanato il paese dall’influenza occidentale. Inizialmente revocando gli accordi con la Francia, che hanno portato alla partenza di circa 1.500 soldati francesi dal Niger. In questo nuovo contesto, i militari nigerini si stanno avvicinando sempre di più alla Russia, cercando sostegno economico e militare. Il primo ministro nominato dalla giunta, Ali Mahaman Lamine Zeine, ha recentemente visitato Mosca per un incontro ufficiale, consolidando così i legami con il paese europeo. Il contesto politico del Niger e il colpo di stato del 2023 Il Niger, ex colonia francese con una popolazione di 25 milioni di abitanti, ha ottenuto l’indipendenza nel 1960. Il colpo di stato del luglio 2023 ha portato al potere la Guardia presidenziale, con il generale Abdourahmane Tchiani, noto anche come Omar Tchiani, che si è autoproclamato nuovo leader del paese. Il colpo di stato è stato motivato dalla necessità di affrontare problemi di sicurezza, economici e di corruzione, con l’ex presidente Mohamed Bazoum accusato di alto tradimento e arrestato. La decisione di interrompere la collaborazione con gli Stati Uniti L’annuncio della fine degli accordi con gli Stati Uniti giunge poco dopo l’arrivo di una delegazione diplomatica nel tentativo di avviare una transizione democratica. Il portavoce della giunta ha criticato gli Stati Uniti per non aver seguito il protocollo diplomatico e per la mancanza di trasparenza riguardo alla delegazione inviata in Niger. La giunta ha inoltre sottolineato la necessità di armi russe per combattere i gruppi terroristici attivi nel paese, responsabili di numerose vittime tra la popolazione nigerina. Le implicazioni dell’interruzione dei rapporti con gli Stati Uniti Gli Stati Uniti avevano investito significativamente nella base militare di Agadez nel Niger, con lo scopo di stabilire una presenza strategica nella regione. L’accusa di “non aver seguito il protocollo diplomatico” sollevata dalla giunta nigerina potrebbe indicare una serie di tensioni nei rapporti bilaterali tra i due paesi. Questo cambiamento potrebbe avere ripercussioni sulla stabilità della regione del Sahel e sull’equilibrio geopolitico in Africa, aprendo nuove prospettive per l’influenza russa nel continente.