La tragedia delle donne israeliane: gli orrori commessi da Hamas
Molti movimenti femministi taciti di fronte alla tragedia
In seguito agli orrori commessi da Hamas contro le donne israeliane, la denuncia pubblica e ferma di questo “femminicidio di massa” sembra non avere trovato il dovuto spazio nei movimenti femministi. Nonostante la lotta costante contro la violenza di genere, pochi hanno reso il massacro dell’8 ottobre il simbolo della propria battaglia, specialmente in vista dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna. Le testimonianze crudeli delle vittime rilasciate dalla prigionia nella Striscia di Gaza raccontano di stupri collettivi, mutilazioni e umiliazioni indicibili inflitte con ferocia senza precedenti.
Le atrocità viste e subite dalle donne israeliane
Le testimonianze degli orrori del 7 ottobre in Israele rivelano l’uso della violenza sessuale come arma di guerra da parte degli estremisti islamici. Le vittime sono state soggette a stupri di gruppo, mutilazioni, e umiliazioni estreme, con alcuni corpi ritrovati con segni di violenza sessuale e torture indicibili. I racconti dei testimoni, insieme a resoconti medici e legali, confermano la brutalità con cui le donne sono state trattate. Le pratiche sadiche includevano persino oggetti inseriti nei genitali e la perpetrazione di abusi sessuali anche su donne già decedute.
L’8 marzo e la denuncia silenziosa delle violenze
Il silenzio internazionale di fronte ai crimini di Hamas
A distanza di cinque mesi dalla tragedia, l’8 marzo assume un significato diverso, poiché diventa un’occasione per ricordare e denunciare gli orrori commessi da Hamas contro le donne israeliane. Nonostante le prove schiaccianti e le testimonianze inconfutabili, il silenzio degli organismi internazionali contro le violenze di genere resta assordante. L’Onu, dopo un’indagine condotta sotto la guida di Pramila Patten, ha riconosciuto la gravità degli abusi sessuali perpetrati in almeno tre luoghi distinti durante il massacro, confermando la presenza di stupri e violenze di gruppo indicibili.
Scorci della barbarie: testimonianze e confessioni scioccanti
Le testimonianze dei miliziani coinvolti nel massacro rivelano la totale disumanità degli attacchi, con bambini e neonati presi di mira per scopi di violenza sessuale. Persino dopo il massacro, i terroristi islamici continuano a perpetrare abusi sessuali contro le donne ancora nelle loro mani, mantenendo ostaggi vivi nei tunnel sotterranei di Gaza. Le vittime liberate e tornate in Israele hanno raccontato orrori inimmaginabili, confermando che lo stupro è ancora all’ordine del giorno. La testimonianza di Shir Siegel, rapita e torturata per 51 giorni, rivela la costante brutalità delle pratiche, con le donne ridotte a oggetti di piacere e sottomissione nelle mani dei terroristi. La denuncia di Tamar Herzig contro il silenzio di alcuni movimenti femministi evidenzia la necessità di riconoscere e denunciare le violenze subite dalle donne israeliane senza cancellare la sofferenza delle donne palestinesi.