Elezioni in Iran: Bassa affluenza e vittoria ultraconservatori
Alle ultime elezioni in Iran, svoltesi venerdì scorso, l’affluenza è stata oggetto di grande attenzione. I risultati diffusi lunedì hanno confermato la vittoria schiacciante dei candidati ultraconservatori, rappresentanti della corrente politica legata al presidente Ebrahim Raisi e alla Guida Suprema Ali Khamenei. Tuttavia, il dato più significativo è emerso dall’affluenza elettorale, che si è fermata al 41%, il valore più basso registrato dal 1979, anno della rivoluzione.
L’astensionismo si conferma, quindi, come fenomeno rilevante in Iran. Le elezioni nel paese non godono di una piena libertà e democrazia, essendo fortemente influenzate dal regime ultraconservatore al potere. Questo controllo serrato sul processo elettorale spinge molte persone a boicottare le elezioni come forma di protesta. L’affluenza così contenuta potrebbe rappresentare un problema per il regime, poiché la sua legittimità, in parte, si fonda sull’ampia partecipazione elettorale.
Risultati e dinamiche delle elezioni
Le elezioni di venerdì hanno visto il rinnovo di 290 seggi del parlamento nazionale, con 245 deputati eletti al primo turno, di cui ben 200 appoggiati dagli ultraconservatori. I restanti 45 seggi saranno assegnati in un ballottaggio previsto tra aprile e maggio. In parallelo alle elezioni parlamentari, si sono tenute anche le votazioni per gli 88 membri dell’Assemblea degli esperti, incaricata, tra le altre cose, di eleggere la Guida Suprema.
In Iran, il processo elettorale è fortemente influenzato dal Consiglio dei guardiani, composto da 12 membri, sei religiosi e sei giuristi, tutti vicini agli ultraconservatori e a Khamenei. Quest’anno, migliaia di candidati sono stati esclusi dal Consiglio prima delle elezioni parlamentari, confermando una prassi che preclude la partecipazione di molti progressisti. La selezione dei candidati avviene con rigore e il Consiglio ha il potere di veto su chi può o non può candidarsi, consolidando così il controllo del regime sul processo elettorale.
Tempistiche e contesto delle elezioni
Quest’anno, le elezioni in Iran si sono distinte per la brevità dei tempi tra la pubblicazione dei nomi dei candidati e la data effettiva del voto, con meno di due settimane di distanza. La campagna elettorale è durata solo 10 giorni, un periodo insolitamente breve che potrebbe aver influito sull’entusiasmo elettorale. Queste dinamiche, insieme alla selezione restrittiva dei candidati e al controllo esercitato sul processo elettorale, contribuiscono a delineare un quadro politico dove le voci dissidenti trovano poco spazio e la vittoria degli ultraconservatori appare quasi scontata.