![Trionfo di Donald Trump nel Super Tuesday: vittoria in 14 Stati e sfida con Nikki Haley 1 20240306 094537 2](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240306-094537-2.webp)
Donald Trump trionfa nel Super Tuesday: vittorie in 14 Stati
Donald Trump ha ottenuto una serie di vittorie significative durante il Super Tuesday, conquistando ben 14 Stati su 15 in gioco. L’ex presidente ha incassato ufficialmente 11 Stati, perdendo solamente in Vermont, dove la vittoria è stata assegnata alla sua avversaria, Nikki Haley. Con percentuali di consenso superiori al 70% in alcuni casi, Trump ha consolidato la sua posizione in Alabama, Arkansas, Colorado, Massachusetts, Maine, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas e Virginia, garantendosi così un totale di 140 delegati, su un obiettivo di 1215 per assicurarsi la nomination repubblicana per la Casa Bianca.
La sfida tra Donald Trump e Nikki Haley
La competizione principale si è concentrata sulla sfida tra Donald Trump e Nikki Haley, con il tycoon che è emerso come favorito in modo netto. Nonostante la vittoria schiacciante in 14 Stati, il Vermont è stato un’eccezione dove Haley ha prevalso. Questa situazione ha confermato le aspettative dei sondaggi che davano Trump in vantaggio. Il presidente ha sottolineato la necessità di unità nel Paese durante il suo discorso post-vittoria, criticando aspramente la politica economica, estera e sull’immigrazione di Biden, oltre a rivendicare successi come la sconfitta dell’ISIS e la gestione della pandemia attribuita ai laboratori di Wuhan e all’inefficienza nel controllo del virus.
Joe Biden ha reagito alla serie di vittorie di Trump mettendo in guardia gli elettori sulla possibilità del ritorno del tycoon alla Casa Bianca, sottolineando come Trump sia guidato dal risentimento e dalla menzogna anziché dall’interesse del popolo americano. L’ex presidente ha dimostrato una forza elettorale evidente, guadagnando consensi significativi in diversi Stati e consolidando la sua posizione di leadership all’interno del partito repubblicano. La presenza di personaggi controversi sostenuti da Trump durante la campagna, come Mark Robinson, ha evidenziato la capacità del tycoon di influenzare le dinamiche politiche interne del partito, consolidando ulteriormente la sua posizione di rilievo.