Iran: condannato Shervin Hajipour, l’autore dell’inno alle proteste vincitore di un Grammy
Shervin Hajipour, l’artista iraniano dietro l’inno alle proteste che ha conquistato un Grammy, è stato recentemente condannato per le sue creazioni. La sentenza, emessa dalle autorità iraniane, ha accusato Hajipour di “propaganda anti-establishment” e “incoraggiamento alla protesta”. Questo provvedimento legale ha scosso il mondo della musica e dell’attivismo, mettendo in luce le tensioni tra libertà artistica e controllo governativo che caratterizzano la scena culturale dell’Iran.
Le motivazioni della condanna e le richieste delle autorità
Secondo quanto riportato, la condanna nei confronti di Hajipour è stata motivata dal suo coinvolgimento nella creazione di contenuti ritenuti sovversivi e destabilizzanti per il regime. In particolare, la sentenza gli impone l’onere di comporre una canzone che metta in luce “i crimini degli Stati Uniti” e di diffonderla online. Questa richiesta rappresenta un tentativo delle autorità iraniane di riorientare il lavoro artistico di Hajipour verso un messaggio che si allinei con la narrazione ufficiale del governo, evidenziando un controllo stringente sulla produzione culturale indipendente nel Paese.
Hajipour si era distinto per la sua musica impegnata e critica, guadagnandosi il sostegno di un vasto pubblico che ha abbracciato le sue canzoni come simbolo di resistenza e di voce per le proteste popolari. La sua creazione più celebre, diffusa sui social media nel 2022, ha rapidamente catturato l’attenzione del pubblico, accumulando oltre 40 milioni di visualizzazioni e diventando un inno per i manifestanti in Iran in lotta per i propri diritti e la libertà d’espressione.