Elezioni in Iran: Khamenei esorta alla partecipazione e il regime condanna un cantante ribelle
Il regime iraniano concede due ore in più per votareIl ministero dell’Interno di Teheran ha concesso due ore aggiuntive per le elezioni parlamentari e dell’Assemblea degli esperti, coinvolgendo ben 61 milioni di iraniani. Questa decisione è stata motivata dall’alta affluenza registrata, contrastando le previsioni di una bassa partecipazione. Nonostante ciò, molti ipotizzano che sia una mossa strategica del regime, in risposta ai sondaggi che indicavano un disinteresse diffuso verso il voto. Queste elezioni rappresentano il primo momento di consultazione popolare dopo le proteste del 2022, innescate dalla morte di Mahsa Amini e dalle politiche repressive del regime iraniano.La partecipazione di Khamenei e l’invito alla votazioneL’ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema dell’Iran, ha votato a Teheran, incoraggiando i cittadini a seguirlo. Davanti ai giornalisti, ha esortato il popolo iraniano a partecipare attivamente: ‘Fate felici gli amici e deludete i malvagi’. L’attesa è ora per i risultati di queste elezioni, con circa 15mila candidati impegnati per un seggio nel parlamento e nell’Assemblea Consultiva Islamica.
Il caso del cantante Shervin Hajipour: condannato dal regime
La condanna a tre anni e otto mesi di carcereMentre l’Iran si prepara alle elezioni, il regime ha emesso una dura condanna nei confronti del cantante Shervin Hajipour. Accusato di ‘propaganda contro il sistema e incitamento alla rivolta’, Hajipour è stato condannato a tre anni e otto mesi di carcere. La sua canzone ‘Baraye’, diventata simbolo delle proteste seguite alla morte di Mahsa Amini, è stata considerata un atto sovversivo dal regime.Le parole dell’artista sulla sentenzaL’artista ha condiviso la sentenza sul suo profilo Instagram, svelando la durezza della condanna: ‘L’imputato è stato condannato a tre anni di carcere per aver fatto propaganda contro il sistema e ad altri otto mesi di carcere per incitamento alla rivolta al fine di minacciare la sicurezza del Paese’. La condanna di Hajipour rappresenta un ulteriore segnale della stretta repressiva del regime contro qualsiasi forma di dissenso e critica. In Iran, le elezioni e le condanne come quella di Shervin Hajipour mostrano la complessità e la durezza del contesto politico e sociale. Mentre Khamenei invita alla partecipazione popolare, il regime continua a reprimere qualsiasi voce contraria alle proprie linee guida, mostrando un volto autoritario e coercitivo che mette a rischio la libertà di espressione e i diritti civili nel Paese.