Decine di palestinesi uccisi durante l’attesa degli aiuti umanitari a Gaza
104 palestinesi sono stati uccisi e più di 700 feriti durante un tragico evento mentre attendevano cibo da camion di aiuti umanitari lungo la strada costiera al Rashid a Gaza. Le versioni degli eventi fornite da fonti israeliane e palestinesi presentano discrepanze significative: le autorità di Gaza, controllate da Hamas, affermano che i soldati israeliani hanno aperto il fuoco sulla folla, causando un elevato numero di vittime. Dall’altra parte, l’esercito israeliano sostiene che le persone siano state travolte dalla ressa attorno ai camion di aiuti, negando un coinvolgimento diretto nei decessi.
Contrasti nelle ricostruzioni e accuse reciproche
Il ministero della Salute di Gaza, affiliato a Hamas, accusa i soldati israeliani di aver sparato deliberatamente sulla folla, sottolineando la gravità dell’azione che ha portato a un elevato numero di vittime. Tuttavia, le forze armate israeliane affermano di aver agito in risposta alla folla tumultuosa, con l’obiettivo di proteggere i veicoli di aiuto umanitario. Avi Hyman, portavoce del governo israeliano, ha menzionato che alcuni testimoni avrebbero suggerito un comportamento provocatorio da parte degli autisti dei camion di aiuti, complicando ulteriormente la situazione già tesa.
Difficoltà nell’accesso agli aiuti umanitari a Gaza
L’arrivo di aiuti umanitari a Gaza rappresenta una sfida costante, con gravi conseguenze sulla popolazione locale. La scarsità di cibo ha portato a una situazione critica in cui molte persone soffrono la fame, alcune addirittura costrette a nutrirsi di mangime per animali. Secondo l’UNRWA, a febbraio sono stati consegnati poco più di 2.300 camion di aiuti nella Striscia, ma le restrizioni e le lunghe ispezioni alle frontiere israeliane hanno ostacolato ulteriori consegne. Organizzazioni internazionali hanno dovuto interrompere temporaneamente gli invii di aiuti nella regione settentrionale di Gaza a causa delle condizioni di sicurezza precarie.
L’esercito israeliano aveva pianificato l’arrivo di 30 camion di aiuti per fronteggiare l’emergenza umanitaria, ma l’evento drammatico ha gettato ulteriori ombre sulla situazione già critica. La testimonianza di Kamel Abu Nahel e di altri presenti sul luogo evidenzia la drammaticità degli eventi, con civili palestinesi che cercavano disperatamente di accedere agli aiuti promessi. Le versioni contrastanti tra le autorità coinvolte e i testimoni diretti complicano ulteriormente la comprensione di quanto accaduto, sollevando interrogativi sulla gestione e la sicurezza delle operazioni umanitarie in una regione così instabile.
Le conseguenze dell’incidente si sono tradotte in un numero significativo di feriti, trasportati in ospedali con gravi difficoltà a causa delle carenze di personale, forniture mediche, spazi e carburante per i generatori. La mancanza di risorse adeguate ha rallentato i soccorsi e complicato ulteriormente la situazione già critica derivante dalla situazione di conflitto in corso. La cifra di oltre 30.000 persone uccise dall’inizio della guerra, senza distinzione tra civili e militanti, solleva interrogativi sulla gestione delle informazioni e la trasparenza nei report delle autorità coinvolte.