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Proposta di tregua ad Hamas: scambio di prigionieri e ostaggi
La bozza di proposta inviata a Hamas per una tregua di 40 giorni e lo scambio di prigionieri e ostaggi in rapporto di 10 a uno è al centro delle trattative in corso. Questo accordo prevede che Hamas liberi circa 40 ostaggi, inclusi donne, giovani e anziani malati, in cambio di circa 400 detenuti palestinesi. La proposta include anche la riapertura degli ospedali e dei panifici a Gaza, assicurando l’ingresso immediato delle attrezzature e del carburante necessari. Tuttavia, sia Israele che Hamas si mostrano scettici rispetto alle dichiarazioni di Biden sulla tregua prima del Ramadan.
Reazioni contrastanti alla proposta di Biden
Le dichiarazioni discordanti tra il presidente Usa Joe Biden e Hamas evidenziano le sfide nell’ottenere un cessate il fuoco immediato. Biden ha parlato di uno stop ai raid su Gaza durante il Ramadan, ma Hamas ha replicato definendo i commenti prematuri, sottolineando la presenza di ‘grandi lacune da colmare’ nell’accordo proposto. Nel frattempo, il ministero della Salute di Hamas ha aggiornato il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza, che ha raggiunto un totale di 29.878 morti e 70.215 feriti finora.
Interventi internazionali per l’assistenza umanitaria a Gaza
L’Assemblea Generale della Cgil ha deciso di impegnarsi nella ‘mobilitazione in difesa del diritto di manifestazione, di sciopero e della libertà di associazione’ per mantenere attivi i legami con il mondo associativo e civile. Inoltre, è stata pianificata una mobilitazione nazionale il 9 marzo a Roma per chiedere il cessate il fuoco, garantire assistenza umanitaria a Gaza, liberare ostaggi e prigionieri, porre fine all’occupazione e riconoscere lo stato di Palestina.
La situazione umanitaria a Gaza è al centro dell’attenzione internazionale con la necessità di fornire sostegno urgente alla popolazione colpita. Paesi come Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Francia hanno avviato operazioni di lancio di aiuti umanitari sulla Striscia di Gaza con la partecipazione personale di Re Abdallah di Giordania. Questi sforzi congiunti mirano a garantire soccorso e supporto ai civili in difficoltà, dimostrando solidarietà e impegno per affrontare l’emergenza umanitaria in corso.