Macron divide Nato e Ue sull’invio di truppe in Ucraina
Emmanuel Macron, nel corso di un vertice a Parigi, ha provocato una spaccatura tra Europa e Nato con la sua posizione sull’invio di truppe in Ucraina. Mentre alcuni Paesi come la Slovacchia stanno valutando accordi bilaterali per l’invio di truppe, altri come Stati Uniti, Germania e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, si oppongono fermamente. La Russia ha minacciato che un intervento militare occidentale potrebbe portare a una guerra inevitabile.
Le posizioni contrastanti
Gabriel Attal, premier francese, ha cercato di spiegare le dichiarazioni di Macron, sottolineando la complessità della situazione in Ucraina. Tuttavia, le sue parole non hanno trovato consenso tra molti leader europei. Il presidente polacco, Andrzej Duda, ha confermato che non c’è stato alcun accordo sull’invio di truppe, evidenziando le divisioni esistenti. Anche la Casa Bianca si è espressa chiaramente, rifiutando l’invio di truppe statunitensi per combattere in Ucraina.
Stati Uniti e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, hanno ribadito che al momento non sono previsti piani per inviare truppe da combattimento in Ucraina. L’Unione europea ha sottolineato che eventuali decisioni sull’invio di truppe non sono state prese a livello comunitario. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha garantito che nessun soldato europeo o della Nato verrà inviato in Ucraina, confermando la linea americana.
La posizione della Russia
La Russia ha prontamente risposto alle dichiarazioni occidentali, avvertendo che un intervento di terra “non sarebbe nell’interesse” dell’Occidente. Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha enfatizzato che un conflitto diretto tra Nato e Russia sarebbe inevitabile se truppe occidentali dovessero essere dispiegate in Ucraina. Peskov ha affermato che, in quel caso, la guerra non sarebbe una possibilità, ma una certezza.