L’Egitto decide di non rivestire la piramide di Micerino in granito
Le piramidi rappresentano un’icona indelebile della storia antica, con la struttura di Micerino che si distingue per il suo progetto di rivestimento in granito anziché in pietra calcarea come le altre due piramidi di Giza. Tuttavia, il piano iniziale di completare il rivestimento in granito è stato abbandonato, lasciando i blocchi sparsi alla base del monumento. Questa decisione ha generato reazioni contrastanti sia all’interno che all’esterno dell’Egitto.
Un progetto controverso e le ragioni dietro la decisione
Il comitato incaricato della revisione della piramide di Micerino si è espresso all’unanimità contro la reinstallazione dei blocchi di granito, sottolineando che questi sono rimasti disposti intorno alla base del monumento per migliaia di anni. Il capo del comitato, Zahi Hawass, ha evidenziato le sfide pratiche legate al ripristino, affermando che individuare l’originaria posizione di ciascun blocco sarebbe estremamente complicato. Inoltre, Hawass ha sottolineato che l’impiego di cemento per il ripristino danneggerebbe irrimediabilmente la struttura della piramide, suscitando preoccupazioni per la sua integrità.
Secondo Hawass, la cautela e la precisione sono fondamentali in ambito archeologico, e qualsiasi intervento sul sito delle piramidi richiede uno studio dettagliato e ponderate decisioni. L’ex ministro delle Antichità ha voluto rassicurare l’opinione pubblica internazionale, affermando che la piramide di Micerino è al sicuro e che non subirà modifiche invasive. ‘Chi va di fretta rovina i siti’, ha sottolineato Hawass, ribadendo l’importanza di un approccio meticoloso e rispettoso verso i monumenti storici.
Il processo di scansione e documentazione della piramide di Micerino, che precederà eventuali interventi futuri, si protrarrà per almeno un anno. Questo ritardo è dovuto alla necessità di valutare attentamente le implicazioni e le sfide legate al possibile ripristino del rivestimento in granito. La decisione di non procedere con il progetto iniziale rappresenta un’importante svolta nella gestione e nella conservazione del patrimonio storico egiziano, evidenziando la volontà di preservare l’autenticità e l’integrità delle antiche strutture.