Piano USA-Arabi per la Palestina, ostacoli e prospettive
Piano di pace in Medio Oriente: Dopo mesi di conflitto a Gaza, gli Stati Uniti insieme ai partner arabi stanno lavorando a un ambizioso piano di pace a lungo termine. Il Washington Post rivela che si mira alla creazione di uno Stato palestinese, con un primo passo che prevede un cessate il fuoco tra Israele e Hamas seguito dalla formazione di un governo palestinese ad interim.
Le sfide di Netanyahu:
Posizione di Benyamin Netanyahu: Il primo ministro israeliano si oppone alla soluzione dei due Stati e ha criticato l’iniziativa americana definendola prematura: “Non è tempo di regali”. Netanyahu considera irricevibili le richieste di Hamas sugli ostaggi e si oppone fermamente alla creazione di uno Stato palestinese, sostenendo il controllo completo dell’area a ovest del Giordano come garanzia di sicurezza.
Obiettivi e tempistiche: L’obiettivo primario è raggiungere un’intesa prima dell’inizio del Ramadan per evitare un’aggravarsi delle condizioni a Gaza. La road map prevede il ritiro dei coloni dalla Cisgiordania, una capitale palestinese a Gerusalemme Est, la ricostruzione di Gaza e accordi di sicurezza per i Territori. In cambio, Israele chiede garanzie di sicurezza e una normalizzazione dei rapporti con Stati arabi come l’Arabia Saudita.
Cooperazione internazionale: Gli Stati Uniti collaborano con Egitto, Giordania, Qatar, Arabia Saudita, Emirati e rappresentanti palestinesi per definire il piano di pace. Si valuta anche il riconoscimento anticipato di uno Stato palestinese e si discute sulla possibilità di formare un governo di tecnocrati a Gaza. Tuttavia, l’incognita principale rimane Israele, considerato un ostacolo significativo a causa delle posizioni di Netanyahu e della sua coalizione di governo.