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Gaza: Israele respinge il piano USA per lo Stato palestinese
Israele si trova al centro di una tensione internazionale, con l’annuncio degli Stati Uniti e dei Paesi arabi di un piano dettagliato per la creazione di uno Stato palestinese. Il governo Netanyahu reagisce duramente, rifiutando categoricamente l’idea di regali al popolo palestinese. Il premier israeliano ha ritirato i delegati dai negoziati in corso al Cairo e le forze speciali israeliane hanno compiuto azioni nell’ospedale Nasser a Khan Younis, innescando critiche e preoccupazioni internazionali. Medici senza frontiere ha segnalato la necessità di proteggere le infrastrutture sanitarie, evidenziando la difficile situazione umanitaria nell’area.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme su Rafah
Mentre si discute del piano per uno Stato palestinese, l’offensiva militare israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ha scatenato l’allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo l’OMS, l’operazione militare potrebbe portare a una “catastrofe umanitaria oltre ogni immaginazione”. La situazione negli ospedali è descritta come caotica, con una popolazione stipata in tende di fortuna e risorse mediche limitate. La richiesta di corridoi umanitari per consentire l’aiuto alle persone colpite è al centro delle preoccupazioni espresse dall’OMS e dalle Nazioni Unite.
Israele ha confermato l’ingresso delle forze speciali nell’ospedale Nasser a Khan Younis, sostenendo la ricerca dei corpi degli ostaggi catturati da Hamas. L’operazione ha provocato una serie di reazioni, inclusa la denuncia di Medici Senza Frontiere, che ha segnalato il caos e la difficoltà nel fornire assistenza medica a causa degli attacchi. La situazione si è ulteriormente complicata con il blocco delle uscite dall’ospedale da parte delle forze israeliane, mettendo a rischio il personale medico e i pazienti presenti nella struttura.
Fronte Libano: tensioni in aumento
Le tensioni si estendono anche al confine nord di Israele, con scontri tra Hezbollah e Israele. Dopo gli attacchi israeliani nel sud del Libano che hanno provocato vittime civili, il premier libanese annuncia una formale denuncia all’ONU per “l’aggressione israeliana”. Hezbollah risponde con minacce di rappresaglie, sottolineando un clima di escalation reciproca. Israele, a sua volta, minaccia ulteriori azioni, incluso il possibile attacco a Beirut. Il coinvolgimento delle forze israeliane in operazioni mirate nel Libano meridionale ha innescato una pericolosa spirale di violenza e rappresaglie.