Esercito israeliano ordina evacuazione ospedale Nasser Medical Complex
L’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione dell’ospedale Nasser Medical Complex, il più grande rimasto aperto nella Striscia di Gaza. Situato a Khan Yunis, circondato dai combattimenti, l’ospedale era rifugio per migliaia di persone. Dopo l’attacco all’ospedale di al-Shifa, Israele afferma di aver trovato prove di attività militante di Hamas anche nel Nasser.
Il personale medico riferisce che diversi individui sono stati colpiti dai cecchini mentre si trovavano all’interno dell’area dell’ospedale. L’evacuazione riguarda principalmente le persone sane che vi si erano rifugiate per proteggersi, mentre pazienti e personale medico dovrebbero rimanere al sicuro. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver aperto un percorso sicuro per l’evacuazione della popolazione civile verso una zona umanitaria, garantendo la priorità alla sicurezza dei civili e del personale sanitario.
Condizioni precarie all’interno dell’ospedale
Secondo il dottor Jacob Burns di Medici Senza Frontiere, le condizioni al Nasser Medical Complex erano già estremamente difficili, con una costante affluenza di feriti e una carenza di letti nel reparto di pronto soccorso. I militari israeliani hanno distrutto parte della struttura, danneggiando le scorte di forniture mediche e compromettendo il sistema idraulico, con rischio di allagamenti nei reparti sottostanti.
Il trasferimento dei pazienti si presenta come un’impresa complessa, poiché le strutture mediche vicine sono più piccole e sovraffollate. L’ospedale di al-Amal, adiacente al Nasser, è stato evacuato, pur ospitando migliaia di persone. Nella Striscia di Gaza, solo 11 ospedali funzionano in parte o del tutto, mentre 22 sono chiusi e 3 strutture temporanee sono state aperte. Il Nasser Medical Complex, nonostante le difficoltà, è attualmente l’ospedale più grande ancora in funzione, ma registra carenze di medicinali e attrezzature di base.