Basta con la strage degli innocenti! Mobilitiamoci contro il massacro dei palestinesi. Due popoli in due Stati
La Segreteria nazionale ANPI lancia un appello alle istituzioni, ai partiti, ai sindacati, alle associazioni, chiedendo un intervento urgente per porre fine al massacro dei palestinesi che si protrae da mesi. L’organizzazione invita a impedire il bagno di sangue annunciato con l’attacco imminente alla città di Rafah nella striscia di Gaza, luogo in cui si sono rifugiati oltre un milione di abitanti dopo le incursioni e i bombardamenti israeliani.
Il documento presentato da diverse voci ebraiche, tra cui il giornalista Gad Lerner e le scrittrici Edith Bruck e Livia Tagliacozzo, condanna senza mezzi termini i “massacri di civili perpetrati a Gaza dall’esercito israeliano” come “crimini di guerra inaccettabili”. Anche lo storico Carlo Ginzburg si unisce a questa presa di posizione, sottolineando l’orrore di tali azioni che colpiscono la popolazione civile inermi.
La condanna internazionale e le richieste di pace
L’ordinanza della Corte di Giustizia Internazionale che impone al governo israeliano di adottare tutte le misure possibili per impedire atti di genocidio ai danni dei palestinesi di Gaza rappresenta un passo significativo verso la giustizia e la protezione delle vite umane. Il Segretario generale dell’ONU, Guterres, sottolinea che solo attraverso una pace negoziata che rispetti le legittime aspirazioni nazionali di entrambe le parti si potrà garantire stabilità a lungo termine per il popolo di questa regione e del Medio Oriente nel suo complesso.
Le dichiarazioni provocatorie e violente di esponenti del governo israeliano come il ministro della Difesa Yoav Gallant e diversi deputati del Likud, che minacciano di privare Gaza di beni essenziali e di “spazzare via” i palestinesi, rivelano un’atmosfera di estremismo e disumanizzazione inaccettabile. Persino l’ipotesi di ricorrere all’arma atomica su Gaza, menzionata dal ministro del patrimonio Amihai Elyahu, getta ombre inquietanti sul conflitto in corso.
Non possiamo restare indifferenti di fronte a queste violazioni dei diritti umani e alle minacce di azioni estreme. È fondamentale che la comunità internazionale e ogni singolo individuo si impegnino per porre fine a questa escalation di violenza e per promuovere un dialogo costruttivo che porti a una soluzione pacifica e sostenibile per entrambi i popoli coinvolti.