Zelensky nomina 17 nuovi generali – DAL NOSTRO
Il radicale ricambio dei comandanti ucraini
A Kharkiv, il rapido avvicendamento dei vertici delle forze armate ucraine continua senza sosta. In soli quattro giorni, ben 17 generali e colonnelli hanno assunto ruoli chiave, pronti ad affrontare le sfide derivanti dagli attacchi russi e dalla diminuzione degli aiuti occidentali. Il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato l’8 febbraio le dimissioni del capo supremo delle forze armate, Valery Zaluzhny, sostituendolo con Oleksandr Syrsky, un passaggio che non è avvenuto senza polemiche.
Le critiche e la lealtà di Syrsky
Syrsky è stato oggetto di critiche per la sua presunta rigidità e scarsa attenzione alla vita dei soldati, sebbene la sua lealtà non sia mai stata messa in discussione. Cresciuto nelle accademie militari sovietiche, con legami familiari ancora in Russia, è stato accusato di essere troppo incline ad eseguire gli ordini senza discutere. Tuttavia, in un contesto in cui l’invasione russa ha generato reazioni inaspettate, con molti ucraini legati a Mosca diventati ferventi oppositori, Syrsky si è distinto per la sua prontezza nel posizionare i suoi fedeli collaboratori al fine di guidare le forze armate con efficacia.
Il rafforzamento tecnologico e strategico
Nel tentativo di contrastare la superiorità numerica e tecnologica russa, il comando ucraino sta investendo in innovazioni tecnologiche e strategie avanzate. La guerra cybernetica è diventata una realtà sempre più predominante, con la necessità di sviluppare sistemi di jamming per neutralizzare minacce aeree nemiche e duelli sempre più frequenti tra droni. Inoltre, l’utilizzo di droni d’attacco ha dimostrato la propria efficacia nel Mar Nero, costringendo la flotta russa a ritirarsi dai porti della Crimea occidentale. Tuttavia, mentre le industrie si preparano a produrre un gran numero di droni, i bombardamenti russi continuano a intensificarsi, colpendo diverse aree dell’Ucraina, inclusa la regione di Kharkiv.