L’Iran celebra la Rivoluzione: Manifestazioni e Dichiarazioni
Nelle strade di Teheran, durante le celebrazioni per il 45mo anniversario della Rivoluzione islamica in Iran, si è assistito a un’atmosfera densa di tensione. I manifestanti, in un’accorata espressione di dissenso, hanno preso di mira le bandiere di tre nazioni: Stati Uniti, Regno Unito e Israele. Bruciando simboli patriottici come le bandiere americane, israeliane e britanniche, il popolo iraniano ha manifestato il proprio dissenso contro le politiche di questi Paesi.
L’evento, caratterizzato da slogan anti-occidentali e anti-israeliani, ha evidenziato un sentimento nazionalista e anti-imperialista molto forte. Le effigi del premier Benyamin Netanyahu e dello “Zio Sam”, icona degli Stati Uniti, sono state bruciate come segno di protesta. Questi gesti, carichi di simbolismo politico, rappresentano la veemente opposizione dell’Iran alle potenze occidentali e a Israele, sottolineando un’ideologia nazionalista e anti-colonialista radicata nella società iraniana.
Le Dichiarazioni del Presidente Ebrahim Raisi
Durante il discorso tenuto in occasione delle celebrazioni, il Presidente Ebrahim Raisi ha espresso posizioni nette e senza compromessi nei confronti di Israele e delle potenze occidentali. Ha enfatizzato la richiesta dell’Iran per l’espulsione di Israele dall’ONU, evidenziando una visione critica nei confronti del regime israeliano. Raisi ha dichiarato: “Come può un regime che ha violato 400 risoluzioni e dichiarazioni di tutte le organizzazioni internazionali, rispettare le risoluzioni dell’ONU?”.
Il Presidente iraniano ha inoltre condannato aspramente il sostegno degli Stati Uniti e di alcune nazioni occidentali al regime israeliano, definendo i crimini contro l’umanità perpetrati dal governo di Tel Aviv come il risultato di questo supporto. Ha esortato la comunità internazionale a interrompere ogni legame con Israele, sottolineando la prossima caduta del regime sionista. Le sue parole, trasmesse dalla Tv di Stato, hanno evidenziato una retorica decisa e provocatoria, mirata a sottolineare la posizione iraniana nei confronti di Israele e delle potenze che lo sostengono.