Cosa sono le milizie filoiraniane in Iraq e Siria?
Mercoledì gli Stati Uniti hanno condotto un attacco con droni a Baghdad, in Iraq, colpendo un’auto su cui viaggiavano alcuni membri di Kataib Hezbollah, una milizia sciita sostenuta dall’Iran. Questo gruppo è considerato responsabile dell’attacco a una base militare statunitense in Giordania, in cui erano morti tre soldati. Kataib Hezbollah è una delle numerose milizie filoiraniane operative fra Iraq e Siria, considerata una delle più strutturate e numerose, finanziate e guidate più o meno direttamente dalle Guardie rivoluzionarie iraniane. Queste milizie sono attive in un contesto in cui sono presenti molti gruppi, ora alleati, ora in competizione.
Vari gruppi di milizie filoiraniane conducono attacchi contro obiettivi statunitensi da anni, intensificati dopo l’inizio della guerra fra Israele e Hamas. Dopo il 7 ottobre, sono stati registrati più di cento attacchi, condotti con razzi, droni e missili balistici a corto raggio. Queste azioni hanno reso evidente la presenza e l’attività costante di queste milizie nella regione, creando tensioni con gli Stati Uniti e altri attori internazionali.
Influenza e obiettivi delle milizie filoiraniane
Le milizie sciite in Iraq e Siria hanno come riferimento la rivoluzione iraniana del 1979. Negli ultimi anni, l’Iran ha esteso la propria influenza finanziando e armando gruppi politico-militari in vari paesi con l’obiettivo di formare un “asse della resistenza”. Questo insieme di alleanze, che comprende gruppi come Hamas, Hezbollah, Houthi, e le milizie sciite in Iraq e Siria, mira a contrastare gli interessi degli Stati Uniti e di Israele nella regione. Le milizie considerano i confini fra Iraq, Siria e Libano imposti dagli occidentali e operano spesso in modo transnazionale, mantenendo forte rivalità e interessi locali.
Dopo l’invasione statunitense del 2003, le milizie sciite in Iraq e Siria hanno iniziato le loro attività, diventando più forti e organizzate durante la guerra contro lo Stato Islamico. Le Forze di mobilitazione popolare, principale forza sciita di opposizione all’ISIS, sono composte da varie milizie e sono riconosciute come parte delle forze di sicurezza dello stato iracheno. Queste milizie forniscono specifici battaglioni all’esercito iracheno, mantenendo relazioni con il governo centrale. Tuttavia, mantengono anche una certa autonomia d’azione, come dimostrato dagli attacchi recenti alle postazioni statunitensi non ufficialmente approvati dal governo iracheno.
Kataib Hezbollah è una delle milizie più numerose, con circa 20-30mila uomini. Nata nel 2003, è stata designata come organizzazione terroristica dagli Stati Uniti dal 2009. Questo gruppo ha condotto vari attacchi con diversi mezzi, inclusi razzi, armi da fuoco e autobombe. Attualmente, Kataib Hezbollah dispone anche di droni e missili a corto raggio di origine iraniana. Dopo la morte del suo leader Abu Mahdi al Muhandis, avvenuta durante un attacco americano nel 2020, il comando è passato a Wissam Mohammed “Abu Bakr” al Saadi, ucciso nell’attacco di mercoledì. La milizia ha anche un’ala politica con rappresentanti nel parlamento iracheno, condividendo ispirazione e finanziamento sciita con altre milizie come Asaib Ahl al Haq e il gruppo Badr, considerate rivali su vari aspetti.
La milizia Nujaba è stata particolarmente attiva dopo le risposte militari statunitensi. Si stima che abbia condotto la maggior parte degli attacchi recenti contro obiettivi americani. Il suo leader, Akram al Kaabi, ha stretti legami con i vertici politici e militari iraniani ed è stato ricevuto in visita ufficiale dal governo russo. Nujaba ha accusato le altre milizie irachene di non agire abbastanza contro gli Stati Uniti per difendere il popolo palestinese. Questa milizia è stata soggetta a un attacco da droni statunitensi, culminato con l’uccisione di uno dei suoi membri di grado più elevato.
Nel contesto siriano, le milizie filoiraniane hanno svolto un ruolo determinante a sostegno del regime di Bashar al Assad. Diverse forze militari provenienti da paesi dell’area, come Hezbollah, guerriglieri sciiti afghani e pachistani organizzati dalle Guardie rivoluzionarie iraniane, sono state fondamentali nel conflitto in corso in Siria. La presenza e l’operato di queste milizie rendono la situazione ancora più intricata in un contesto di guerra civile protrattasi per oltre un decennio.