“La Guerra Grande”: l’urgenza di un ruolo italiano nel rivolgimento geopolitico globale
“Stiamo perdendo la guerra”, il grido d’allarme di Limes ci getta nel cuore di una realtà complessa e in continua evoluzione. La denominata “Guerra Grande” non è solo una metafora, bensì una dura verità che si manifesta attraverso conflitti sanguinosi e tensioni geopolitiche che minano gli equilibri internazionali.
La crisi dell’ordine americanocentrico e il ruolo dell’Italia
La leadership americana, consolidatasi in oltre settant’anni, ora vacilla sotto il peso di sfide multiple. La deterrenza si logora, l’esposizione militare diventa eccessiva, e l’afasia politica di Washington si fa sempre più evidente. In questo contesto, attori come Cina, Russia, Iran e Turchia minano l’ordine stabilito, mettendo in pericolo la stabilità globale.
L’Italia, con la sua posizione geografica strategica e la sua storia, ha l’opportunità di giocare un ruolo fondamentale in questo scenario. La sua collocazione atlantica le conferisce la possibilità di influenzare le dinamiche che plasmeranno il futuro dell’Europa e del rapporto transatlantico. È urgente che il nostro Paese si renda conto dell’importanza di agire e non restare inerte di fronte a questi eventi che potrebbero determinare il nostro benessere e la nostra sicurezza futura.
La panoramica dei fronti aperti e il futuro dell’Italia
Il numero di Limes offre uno sguardo dettagliato sui principali scenari della “Guerra Grande”: dall’Ucraina al Medio Oriente, fino all’Indo-Pacifico. È necessario avviare una riflessione sul ruolo che l’Italia può e deve svolgere per adattarsi a questa nuova realtà e non restare indietro.
Il tempo stringe e le conseguenze dell’inazione potrebbero rivelarsi devastanti per il nostro Paese e per l’intera comunità internazionale. È fondamentale che l’Italia prenda coscienza della sua posizione e agisca di conseguenza per preservare la propria sicurezza e rilevanza nel contesto globale in rapida trasformazione.